Page 394 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 394
VECCHIO E NUOVO NEL "GOVERNO DEL SUD" 393
richiesta di convocazione della loro Assemblea, proprio per assumervi l'i-
niziativa della formale restituzione al Re dei poteri statutari: un passo su-
perato dal corso degli eventi, ma assai significativo.< 13 l
Le misure adottate dal governo Badoglio dai primi giorni di agosto,
tutte rivolte a cercare il consenso di partiti ovviamente ancora lontanissi-
mi dall'avere dimensioni e peso politico adeguati alle urgenze del Paese,
furono invece tali - come appunto si ebbe presto modo di rilevare -
da isolare sempre più la Corona dalle forze vive dell'Italia e da privare
il Re della libertà d'iniziativa avuta sino a fine luglio 1943. Lo scioglimen-
to integrale della Camera dei Fasci o delle Corporazioni - deprecata da
4
un politico lungimirante quale Dino Grandi 0 l - cancellò d'un tratto
il sistema parlamentare durato dal 1848 e sopravvissuto anche attraverso
il regime, pur con le distorsioni ben note. In assenza di un ramo del Parla-
mento, anche il Senato risultava del tutto impotente sul piano dell'inizia-
tiva legislativa.
Di lì il trasferimento del confronto politico al di fuori della pur labile
tradizione statutaria e il privilegiamento delle già incalzanti pretese di rap-
presentatività e di assunzione di responsabilità da parte di "comitati in-
terpartitici", i quali da un canto si autoproclamavano interpreti diretti
del Paese ma dall'altro (come suggerì il democristiano Alcide De Gasperi)
rimanevano ben fermi nella separazione di sé dalla monarchia, proprio
per non condividere il passivo della sconfitta militare e lasciare che l'im-
minente catastrofe si abbattesse solo su di essa, quasi fosse estranea all'I-
talia e alla sua storia. In tale scenario risulta anche più grave il fatto che
Badoglio lasciasse cadere le profferte di leale collaborazione avanzata da
forze non partitiche ma di sicura qualità morale e certo profondamente
radica te nella società civile, come l'Azione Cattolica tramite Luigi Gedda
dichiaratasi pronta a fornire uomini, energie ed esperienza per surrogare
la dirigenza di matrice fascista, in via di smantellamento.
Dopo l'accettazione della resa incondizionata e il trasferimento del
governo a Brindisi, la ricomposizione del "partito nazionale" attorno alla
(13) D . Grandi, Il mio Paese. Ricordi autobiografici, a cura di R. de Felice, Bologna, il Muli-
no, 1985 (in particolare Il Governo degli affossatori, p. 643 e sg.). V. altresì E. Lodoli-
ni, La illegittimità del Governo Badoglio, Milano, Gastaldi, 1953, ingiustamente
dimenticato e riproposto, a puntate, dalla rivista Storia/verità (Grosseto, Associazio-
ne per la ricerca Storica, 1993).
(14) Sull'abile condotta del "generalissimo" dinanzi alla conflagrazione bellica vedi P.
Preston, Franco, "caudillo de Espaiia", Barcelona, Grijalbo, 1994, p . 429 e sg. ove
tuttavia non si fa cenno al conferimento del Gran Collare.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 393 03/03/16 17:04