Page 537 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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a tali ex compagni d'arma i "lavori più ignobili". I prigionieri italiani
vennero perfino minnacciati di "botte ed impiccagione" . E per qualche
tedesco il popolo italiano nel suo insieme meritava di "essere accomunato
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agli ebrei", che andavano considerati "feccia dell'umanità" .0 )
La sorte che attendeva i soldati italiani prigionieri non era pertanto
facile, a prescindere dalle condizioni disastrose di vita nei Lager.
D'altra parte è certamente difficile generalizzare. Perché gli internati
militari non incontrarono il tedesco, ma dei tedeschi, il cui comportamento
poteva risultare diverso, come in effetti fu. Ciò nonostante un confronto
delle valutazioni positive e negative che ci vengono dalle fonti mostra che
nella documentazione sia privata che ufficiale la vita durante la prigionia
viene descritta prevalentemente in chiave negativa.
Particolarmente interessanti sono in questo contesto i risultati della
censura della corrispondenza dei prigionieri di guerra da parte del Co-
mando Supremo del Regno d'Italia. Dal 22 marzo all'l l aprile l'Ufficio
Operazioni di detto Comando Supremo prese per esempio in visione 39 000
lettere e cartoline pervenute dai campi di concentramento tedeschi in Ger-
mania, Polonia e Austria. Soltanto 26 scritti furono censurati "perché con-
tenenti frasi inneggianti a Mussolini ed alla Repubblica Fascista" . Le lettere,
a cui è stata data una lettura integrale, sono state scritte nel periodo
novembre-dicembre 1943. E nella relazione conclusiva dell'esame si legge
fra l'altro: "I campi di concentramento prigionieri italiani risultano ubi-
cati di massima nella Germania nord-orientale ed in Polonia specie nei
dintorni di Varsavia. -Piccole aliquote di militari sono internati in Olan-
da, Austria e Ucraina occidentale. -Tutti i prigionieri - ufficiali e sol-
dati - lamentano l'insufficienza di cibo. - Ben 15 000 sono i bollettini
di richiesta per spedizione dei pacchi". Si consideravano particolarmente
significative una serie di frasi - evidentemente, come venne osservato,
sfuggite alla censura della Wehrmacht- che si trovavano in lettere prove-
nienti dalla Polonia. Così scrisse il sottotenente Enzo Piazza dal campo
di concentramento di Leopoli: "Ho appetito formidabile, insoddisfatto come
non mai e vi confesso soffro parecchio". Ed il suo compagno di sorte, il
sottotenente Riggio Vincenzo, informò i suoi famigliari da Varsavia: "Mi
trovo in condizioni non floride per il mangiare". Mentre un internato ignoto
constatò che in due mesi era ''diminuito di l O kg'' .
(12) Meldungen aus dem Reich 1938·1945. Die geheimen Lageberichte des Sicherheitsdienstes
der SS, a cura di H. Boberach, 17 volumi, Herrsching, Manfred Pawlak Verlagsge·
sellschaft, 1984, cfr. vol. 15, p. 61 30 e 6179·6186.
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