Page 540 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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GLI  INTERNATI. MILITARI  IN  GERMANIA                            537

               di Guerra. Inoltre riceverono informazioni scelte, ma in via diretta, i "Mi-
               nisteri: Guerra- Marina- Aeronautica- (Gabinetto)", il "Ministero Inter-
               ni  - Gabinetto"  ed il  "Ministero Guerra Ufficio  Reduci  e  Prigionieri di
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               Guerra". 0 l
                    Nel periodo da metà novembre  1944 a metà gennaio  1945  perven-
               nero all'Ispettorato Censura Militare 220 commenti riguardo la corrispon-
               denza tra prigionieri e famigliari.  Le  lettere che arrivarono in Italia sotto
               il  controllo degli  Alleati  erano naturalmente già state censurate dai tede-
               schi. Ma l'Ufficio Censura della Commissione Alleata riuscì evidentemen-
               te  a  rendere leggibili  le  frasi  cancellate.  Del  resto  detto  ufficio  inviò alle
               autorità italiane anche una statistica relativa alla "media percentuale delle
               occupazioni dei prigionieri di guerra e degli internati civili in Germania"
               che  si  basava  su  2 205  casi  segnalati  ed  esaminati.

                    Da questi commenti emersero -   per quanto concerne le condizioni
               di vita dei prigionieri- numerose lamentele sulle circostanze dell'impie-
               go al lavoro e sull'alimentazione assolutamente inadeguata ed insufficien-
               te. Un internato militare dello STALAG IV D di Torgau scrisse per esempio:
               "noi qua  non ne possiamo più a  resistere con questa vita,  pensa,  a  fare
               12 ore al giorno di lavoro, come i lavori forzati". Quando "rientri la sera,
               trovi un poco di sboba e altro". Un suo compagno dallo stesso Lager rac-
               contò: "da nove mesi  non facciamo  altro che  bere al  posto di  mangiare.
               Bere acqua calda con ( ... } un pezzetto di carota o di rapa fradicia o qual-
               che foglia  di verza marcia. Di fave  ne  passano 200 gr.  circa una volta al
               giorno e con questi dodici ore di esternante e faticosissimo lavoro". E dal-
               lo STALAG IV C di Wistritz si  sentì: "questi vigliacchi ci  fanno lavorare
               e ci fanno puzzare la fame;  lavorare dalla mattina alle 4 sino alla sera alle
               9,  sedici  ore di lavoro,  e tutta la  giornata  due  patatine piccole e un  po'
               di acqua". Molto simili furono le accuse di un sottufficiale dello STALAG
               XI B di  Fallingbostel che notò: " il  lavoro  aumenta sempre più mentre il
               vitto peggiora; è doloroso ritirarsi dopo 12 ore di lavoro giornaliero e non
               poter mangiar il  rancio tanto è cattivo". Al  pessimo trattamento alimen-
               tare si aggiunsero maltrattamenti fisici. Sempre riguardo al campo di Fal-
               lingbostel si apprese che i prigionieri mangiavano "ogni 24 ore" soltanto


               (17)  Vedi nota 3; la relazione n.  l  viene citata - secondo la documentazione presso l' Ar-
                    chivio Centrale dello Stato a Roma -anche da L.  Klinkhammer,  " Le  condizioni di
                    vita  degli  internati  militari  nei  Lager  attraverso  i  rapporti  della  censura,  in:  Fra
                   sterminio  e sfruttamento.  Militari internati e prigionieri  di guerra  nella  Germania  nazista
                    (1939-1945),  a cura di N. Labanca, Firenze, Le Lettere,  1992, p. 213-225, p. 220 e sg.








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