Page 62 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                    Recependo le  esigenze  dichiarate dal  Comando Supremo il  14 feb-
                                                                  5
               braio e quantificare in 870 viaggi-aereo in 25 giorni,<3 ) il16 Superaereo
               ordinò di portare a tre i convogli giornalieri, sospendendo il servizio not-
               turno  e  cercando  di  minimizzare le  soste  in Tunisia  a  causa  del  rischio
               di  attacco  nemico.  Ogni convoglio  avrebbe avuto  "scorta caccia  con  sei
               velivoli  MC.202  non diminuibile", ma grazie al  trasferimento di reparti
               della  5 a  Squadra ed al prossimo arrivo in Sicilia del  12 ° Gruppo si  rite-
               neva di poter conservare "in misura pressoché inalterata [ ... } entità scorte
               at convogli  navali".<36)  Nei  45  giorni  successivi,  di  cui  solo  38 volativi,
               i S.A.S.  effettuarono  1306 missioni,  trasportando in Tunisia 20 843 uo-
               mini e  1720 tonnellate di materiali, con medie giornaliere di 34,3 aerei,
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               548 uomini e 45,3 tonnellate.<3 )  Dal 31  marzo al  19 aprile il Comando
               Supremo mise cinquanta aerei dei S.A.S. a completa disposizione dell'OBS
               per le  esigenze tedesche che,  adducendo l'urgenza di trasportare i batta-
               glioni tedeschi "data la loro superiorità di armamento", esclusero di fatto
                                                                                  8
               la  l a  Armata  dagli  aerotrasporti  in  arrivo  e  partenza  dalla  Tunisia.<3 )
                   Sino al  3 agosto  1943  i S.A.S.  persero in Mediterraneo cento S.82,
               rendendo impossibile una ricostruzione minuta di singoli voli  ed azioni.
               La  nuova disponibilità di  basi anglo-americane a ridosso della zona ope-
               rativa aggiunse al rischio di intercettazione lungo la rotta quello dei bom-
              bardamenti  sugli  aeroporti:  il  22  gennaio  un solo  attacco  di  45  minuti
              su El Alouina causò centinaia di morti e feriti tra quanti attendevano l'e-
              vacuazione,  distruggendo altresì tre S.82 ed altrettanti Me.323 tedeschi.
              Il  13  aprile un analogo attacco su Castelvetrano colse  al  suolo  numerosi
              aerei in attesa di partire per la Tunisia o appena rientrati da essa: il bilan-
              cio  fu  di  undici  S.82  distrutti  e  quattro gravemente  danneggiati.  Pochi
              giorni prima, il  10 aprile,  il canale di Sicilia aveva  inghiottito sette S.82
              ed un S.75  intercettati dalla caccia avversaria: preludio alla strage del19
              aprile, quando un altro aeroconvoglio perse dodici S.82, un S.75 e tre Fiat
              G.12.  Si  è giustamente  messo  in  rilievo  come  gli  equipaggi  dei  Servizi



              (35)  Comando Supremo a  Superaereo,  1403/DST,  14 febbraio  1943,  riportato  in  G.
                  Santoro,  cit.,  II,  p.  509.
              (36)  Superaereo a Aeronautica Sicilia,  1B/3331  16 febbraio  1943, in A.U.S.A.M., SL2-20
                   (B1-9).
              (37)  G. Santoro, cit., II, p.  509, che riferisce anche dell'ordine del Comando Supremo,
                   peregrino ma  indicativo  della  gravità della  situazione,  di  impiegare  nei  trasporti
                  anche  gli  S.84  dei  reparti  da  bombardamento.
              (38)  Ibid.,  p.  510.









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