Page 63 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LE OPERAZIONI IN TUNISIA E NELL'ITALIA MERIDIONALE 63
Aerei Speciali abbiano dato "una risposta quanto mai coraggiosa e fiera
a simili rovinosi eventi: essi continuano per altri 18 giorni con i loro cri-
motori virtualmente disarmati a svolgere una intensa attività con Tunisi
ormai condannata".<39) Non è dunque fuori luogo la M.O.V.M. concessa
al tenente Fulvio Setti per l'ostinazione con cui l' 8 maggio seppe riportare
in Italia l'S.82 607-3, unico sopravvissuto di una formazione di quattro
apparecchi decollati da Finocchiara (Catania) tre giorni prima. Atterrato
su una spiaggia a Capo Bon con l'aereo danneggiato, Setti segnala la posi-
zione dei naufraghi, ripara l'apparecchio, si reca a Tunisi per recuperare
due equipaggi bloccati in città, rimane tagliato fuori dall'avanzata nemi-
ca, trova un S.81 abbandonato e privo persino dei seggiolini, decolla, at-
terra a Soliman, ritorna alla spiaggia, si trasferisce sull'S.82 e decolla per
Sidi Keidoni all'imbrunire del 7 maggio, scampa ad un bombardamento
all'alba del giorno dopo e infine raggiunge Castelvetrano. Brotzu e Cosolo
ricordano come anche "l'ultimo giorno di collegamenti con Tunisi ha pe-
raltro comportato la perdita di cinque SM.82", di cui due abbandonati
a Tunisi, uno a Soliman e due abbattuti.< 40 )
Nell'attività di aerotrasporto furono comunque coinvolte anche altre
specialità della Regia Aeronautica: la sola scorta diretta richiedeva infatti
ingenti aliquote di caccia, come testimoniato dai ventitré Macchi C.202
e quattordici C.200 impiegati a favore del solo convoglio del 10 aprile
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1943.< 0 A fronte dei limitati mezzi disponibili, le scorte - sia ai mezzi
aerei che a quelli di superfice- imponevano dunque di sguarnire la dife-
sa aerea, costringendo lo Stato Maggiore a rettificare continuamente le pro-
prie istruzioni. Così dunque in una conversazione telefonica del 4 febbraio
1943 Fougier aveva disposto che fosse "aumentata al massimo difesa Pa-
lermo, Messina e Trapani con aliquote caccia, anche se ciò dovesse im-
portare diminuzione difesa dei convogli. Spostare eventualmente velivoli
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dalle Puglie e da Pantelleria", < ) solo per essere costretto il 18 marzo a
dare disposizioni di segno contrario:
(39) Brotzu·Cosolo, cit., p. 28.
(40) lbid., p. 29. È interessante sottolineare come solo cinque piloti italiani impegnati
in attività di trasporto siano stati decorati con M.O.V.M. durante la seconda guerra
mondiale: oltre a Setti ed al già citato generale Enrico Pezzi, comandante dell'avia·
zio ne dell' ARMIR, ricordiamo il maresciallo Mario Trabucchi, il tenente colonnello
Fortunato Federigi e il capitano Adolfo Rebez. Questi ultimi erano tuttavia appar·
tenenti ad un reparto da bombardamento.
(41) Diario storico di Superaereo, in A.U.S.A.M., sub data.
(42) Fougier a Sarti, 4 febbraio 1943, 0800, in Mattesini·Cermelli, cit., II, p. 564.
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