Page 67 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LE  OPERAZIONI  IN TUNISIA  E  NELL'ITALIA  MERIDIONALE            67

                    L'esame dell'esito e dell'impiego di tali forniture esula da questo lavoro,
               ma è importante rilevare come,  nelle intenzioni tedesche,  queste cessioni
               preludessero prima ad un inquadramento e poi,  neppure troppo velata-
               mente, all'assorbimento della Regia Aeronautica nella Luftwaffe.< 54 l Nel co-
               municare il  programma di  cessione  dei  velivoli,  il  Comandante della  2a
               Luftflotte aveva indicato il  14 aprile 1943 come avrebbe eseguito gli accordi:

                    l  )  Il Duce ed il Fuhrer hanno convenuto che 300 equipaggi italiani col rela-
                     0
                   tivo personale specialista, prelevato dai Reparti caccia,  ricognizione,  bombar-
                   damento  e tuffo,  vengano  raccolti  in proprie  unità presso  Reparti tedeschi  di
                   seconda  linea, per  l'addestramento  su  adeguati tipi  di  velivoli  tedeschi.
                   Terminato  tale addestramento su tipi di  velivoli tedeschi,  le  unità ormai già
                   mature per il fronte  dovrebbero  essere  aggregate  a  reparti tedeschi  di impiego
                   e con  essi partecipare ad azioni fino  a  nuovo  ordine.  Verrà  in  seguito  deciso
                   circa  il definitivo  regolamento.

                   2°) A  completamento  dell'addestramento  dovrà  essere  raggiunta  la  seguente
                   situazione:
                   a)  Nell'ambito di uno stormo da caccia tedesco,  un gruppo italiano da caccia;

                   b)  Nell'ambito di ogni squadriglia tedesca da ricognizione,  una sezione italiana;
                   c)  Nell'ambito  di  ogni  gruppo  da  bombardamento  tedesco,  una squadriglia
                      italiana  (dapprima  9  velivoli);
                   d)  Nell'ambito  di uno  stormo  di  bombardieri a  tuffo,  un gruppo  italiano di
                      bombardieri  a  tuffo.
                   {. .. }
                   5°) Il personale italiano trovantesi presso  unità tedesche dipende dai suoi Co-
                   mandanti di Squadriglia o Capi  Sezione;  dal lato  addestramento  ed impiego



              segue  nota
                  seri motori", Aerofan, n°  53, gen·mar 1990, p.  36·39). Il Comitato Tecnico Pariteti·
                  co Consultivo !taio-Tedesco, discusse l'adozione da parte italiana del DB 603 e l'e-
                  ventualità di aprirne una linea di produzione ma non risulta che all'armistizio fossero
                  stati fatti  passi concreti (Ministero dell'Aeronautica,  Verbale della  Riunione del Comi-
                  tato Tecnico Paritetico Consultivo /taio-Tedesco,  Roma 22-23 febbraio  194 3, (a stampa), Ro·
                  ma,  1943,  p.  7-8,13,  15,  19;  id.,  Il seduta  del  Comitato ... ,  cit.,  p.  l.
              (54)  Il desiderio di porre le Forze Armate italiane sotto comando tedesco non cqstituiva
                  peraltro una novità assoluta: una prima proposta in tal senso era stata avanzata già
                  nel gennaio 1941, con diverse sfumature, da von Ribbemrop, von Mackensen, dal-
                  l'OKW e, esplicitamente, dall'ammiraglio Fricke (R.  De Felice, cit., I,  372). Nessuna
                  traccia di queste tematiche in N. Arena, La Luftflotte italiana, Firenze, Ed. A.I.,  1978.









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