Page 74 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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e mezzi da sbarco nei porti tra i meridiani di Algeri e Tripoli; di ricogni-
zioni offensive ed attacchi aerosiluranti contro convogli in navigazione;
di attacchi contro aeroporti solo quando confermati dalla ricognizione es-
sere ingombri di velivoli.< 78 l La risposta della Regia Aeronautica alle pres-
sioni di Ambrosio fu positiva, nei limiti della deficiente situazione del
materiale: nella notte sul 27 giugno furono lanciati "tutti i velivoli bom-
bardieri e siluranti efficienti e disponibili nella penisola" assommanti a
otto Cant Z.l007bis e sei S. 79. Quattro velivoli non riuscirono a decollare
e due non fecero ritorno, spingendo Fougier a lamentare che l'utilizzazio-
ne alla spicciolata contribuiva solo all'usura del materiale senza consegui-
re risultati utili ma riducenào anzi la possibilità di realizzare anche in
momenti successivi l'impiego a massa.<79)
Santoro riferisce che "i primi avvistamenti di una parte dei convogli nemi-
ci diretti in Sicilia furono effettuati da un velivolo italiano verso le 16.30 e da veli-
voli della 2a Luftflotte alle 19.35 del 9 luglio" .< 80 l Già nella notte gli S. 79
siluranti della 205 a Squadriglia di Milis e 13 Cant Z.l007 del Raggrup-
pamento Bombardamento attaccarono la flotta d'invasione, mancando di
poco diverse navi e perdendo quattro velivoli. Analoghe ma più intense
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operazioni vennero svolte da parte tedesca.< 0
Il 10 luglio 1943, poche ore dopo il primo sbarco in territorio sici-
liano, Superaereo diramò ai comandi interessati direttive d'impiego che
prevedevano "azioni possibilmente concomitanti o reiterate", con bari-
centro tra Augusta, Siracusa e Capo Passero e piroscafi quale obiettivo
principale. Aliquote del 51° Stormo e del 103 ° Gruppo Tuffatori avreb-
bero dovuto trasferirsi dalla Sardegna alla Sicilia Occidentale, mentre i
gruppi 8°, 22° ed eventualmente 160° avrebbero dovuto scortare la squa-
dra navale qualora ne fosse stato deciso l'impiego.< 82 l La disponibilità di
tali rinforzi fece dell'l l luglio il giorno di massimo sforzo: già dalla matti-
na dopo le perdite in combattimento e le azioni di controaviazione degli
avversari avrebbero tratteggiato un panorama radicalmente peggiore.<B3)
(78) Superaereo a Comando Supremo, 32147, 22 giugno 1943, in Mattesini-Cermelli,
cit., II, t. II, p. 92 5.
(79) Superaereo a Comando Supremo, 1B/10485, cit.
(80) G. Santoro, cit., II, p. 541.
(81) Ibid., p. 542.
(82) Superaereo a 3" e 4• Squadra Aerea, Aeronautica Sicilia e Sardegna, 10 luglio 1943,
in Mattesini-Cermelli, cit., II, t. II, p. 966-967.
(83) G. Pesce, cit., p. 103.
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