Page 82 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Marcigliana, nei pressi di Roma, a disposizione del gabinetto del ministe-
ro dell'Aeronautica. Tutti con l'identica motivazione "per trasporto ma-
teriale e personale" del reparto "in trasferimento", e con l'avvertenza che
i "velivoli dovranno rientrare sede solo at ultimata missione".<l06)
Conclusioni
La Campagna di Sicilia, in cui la superiorità numerica e tecnologica
anglo-americana ridusse la Regia Aeronautica in condizioni d'inferiorità
non dissimili da quelle dell'Irak nel recente conflitto del Golfo, non offre
forse particolari spazi interpretativi: qualsiasi fosse l'impegno dei piloti
italiani, il rapporto di forze non avrebbe consentito sviluppi diversi. Se
dunque spunti di riflessione possono esservi, essi vanno probabilmente
ricercati nel volo solitario di Ricci del 19 luglio, che in poche righe riassu-
me tutti i temi principali dell'Aeronautica nell'estate 1943, e cioè il disa-
stro tecnico (rappresentato dal ricorso a velivoli stranieri, catturati come il
Dewoitine o di fornitura tedesca, e dall'inaffidabilità della produzione na-
zionale, simboleggiata dall'elica del Reggia ne 200 1), la mancanza di carbu-
rante e quella di adeguate dotazioni radio a bordo e a terra.
Per una lettura non strettamente fattuale ma che voglia offrire un qual-
che margine interpretativo, credo però che la frase più importante sia il
"Proseguo da solo" finale di Ricci. L'immagine del fallimento della Regia
Aeronautica come forza bellica (non come impegno e sacrificio dei singo-
li) è infatti evidenziata dall'arbitrario accostamento di due date simboli-
che: il 19 luglio 1943, con il Dewoitine solitario che incrocia sul Tirreno,
ed il 19 luglio 1933, in cui 24 idrovolanti Siai Marchetti con 100 uomini
d'equipaggio ammaravano in formazione nel porto di New York. Acco-
stamento arbitrario sotto ogni aspetto, tranne uno: come nel titolo di un
film britannico del 1962, The Loneliness of the Long Distance Runner, alter-
mine di una corsa durata un decennio composto di Etiopia, Spagna, Al-
bania, e tutte le campagne della Seconda Guerra Mondiale, il corridore
è rimasto solo, incapace di condurre una guerra con criteri interforze, ed
anzi costretto a pagare le conseguenze della prematura ritirata dalla gara
di alcuni concorrenti: basti pensare al sacrificio degli equipaggi del 43 °
Stormo su quel porto di Augusta incautamente ed avventatamente conse-
gnato al nemico dal proprio comandante prima ancora di avvistare gli anglo-
amencant.
(106) Comando SAS a 18°,44°, 45°,48° , Sezione Autonoma, telegrammi prorocollo
da 09067/0P.3 a 09080/0P.3, 7 settembre 1943, in A.U.S.A.M., fondo SAS, care.
18 (0P3-1943).
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