Page 90 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 90
90 ROMAIN H. RAINERO
il quale dovette aspettare oltre un anno per assumere forma di legge vera
e propria.
Si è parlato di partiti antifascisti che al momento della fine del regi-
me vennero allo scoperto; non si deve con una simile affermazione evoca-
re apparati e strutture ben collegate bensì una certa forma di spontaneismo
che talvolta, solo talvolta, si ricollegava a veri e propri movimenti esisten-
ti nella clandestinità o nell'esilio. Le osservazioni di Zangrandi a proposi-
to di quel Comitato delle opposizioni presieduto da I. Bonomi che operò
in collegamento con il maresciallo Badoglio, sono molto interessanti an-
che se poco evocate: "molti storici espongono l'attività di quel Comitato
(e dei partiti ivi presenti) dando l'impressione che i partiti dai quali era
composto avessero caratteristiche analoghe a quelle dei tempi normali: mi-
lioni di elettori, apparati funzionanti, organizzazioni capillari e efficienti.
Onde accade, in base a un simile travisamento che poi non si riesca più
a capire, ingiustamente, perché quelle forze politiche ebbero così scarsa
influenza, sugli avvenimenti di quelle settimane. Ora i partiti esistevano,
ma non avevano peso determinante nella grande realtà della Nazione: po-
chi uomini volenterosi, valorosi spesso, che si attribuivano, alcuni legitti-
mamente, altri meno, la rappresentanza di vaste correnti di opinione
8
pubblica con le quali, in ogni caso, non erano collegati ... ". < > E se è vero
che le forze antifasciste desideravano uscire allo scoperto quasi per chiu-
dere rapidamente questa parentesi di un governo regio che democratico
non era certo e neppure espressione di chiari e partecipati orientamenti,
era altrettanto vero che tutto congiurava contro una simile evoluzione. E
per prima cosa il fatto che come l'aveva sancito il maresciallo Badoglio
fin dal primo momento la guerra continuava. E la guerra era in fondo
il vero nodo da sciogliere con le masse che aspiravano alla pace, con un
nemico anglo-americano che non mitigava la sua aggressività, magari per
aspettare qualche evoluzione positiva e soprattutto con un alleato scomo-
do ma presente al quale l'intera situazione italiana suscitava crescenti ele-
menti di preoccupazione e di incertezza. Infine la stessa radiografia delle
forze politiche che emergevano dalle rovine del regime non era tra le più
rassicuranti essendo abissale il fossato ideologico e politico concreto tra
i proclami di un partito comunista e quelli delle forze liberali o democra-
tiche cristiane.
(8) R. Zangrandi, op. cit., p. 207.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 90 03/03/16 16:46