Page 241 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               tariato dell'aeronautica". (33) La  reticenza sull'incarico può spiegarsi con un
               misto di pudore ed orgoglio nazionale:  quale "plenipotenziario germani-
               co presso l'aviazione italiana" Blodorn diveniva per l'aeronautica italiana
                                                                     4
               una via di mezzo tra un protettore ed un ministro ombra.<3 l Tenuto conto
               delle resistenze opposte dai tedeschi che continuavano nella metodica opera
               di requisizione, delle obbiettive difficoltà organizzative, delle responsabi-
               lità correttamente evidenziate dal prefetto di Torino, la lettera di sollecito
               scritta da Mussolini a Botto il  12  novembre appare ingiustificata e poco
               realisti ca:
                   "Caro  Botto,
                   Vi mando l'accluso promemoria dal quale risulta la necessità assoluta che  la
               nostra produzione  aeronautica  riprenda.  Prendete  immediati contatti  col comando
               tedesco.  L'incursione su  Torino è stata grave.  La fabbrica di Villar Perosa è semidi-
              strutta  e non potrà  riprendere prima di  sei  mesi.  Nessuna  difesa  contro  l'attacco,
               non  un  colpo  di  cannone,  non  un aereo.  Ce  ne  sono  9  (G.55) sul campo,  ma  non
              si sono alzati.  l nostri piloti erano inoperosi negli alberghi.  Anche questo deve finire,
               altrimenti non  si potrà  eliminare  - come  vogliamo  - la  demoralizzata passività
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               del popolo  italiano.  Mussolini "J3 J
                   La lettera inseguì Botto su e giù per la penisola, raggiungendolo solo
               quando il  22  novembre, stava finalmente per concludere i suoi laboriosi
               negoziati. Quello stesso 22  novembre il Sottosegretariato iniziava ad ope-
               rare  a  Bellagio,  vicino  Como,  insediandosi  a  Villa  Melzi  d'Eril,  mentre
               l'Ufficio Stralcio per la liquidazione delle pendenze pre armistiziali s'inse-
               diò a Belluno.  A Roma rimase Tessari,  con il  segretariato generale e,  già



               (33)  Diario,  sub  data.
               (34)  Il 13 novembre il diarista annotava che "A Bellagio avrà sede anche il ten.  col.  Blodorn
                   che  in qualità di plenipotenziario  reggerà  l'ufficio di collegamento germanico presso  il sottose-
                   gretariato."  Solo  il  9  marzo  1944 tale  ufficio  prese  il  nome  di  "Ufficio di  collega-
                   mento germanico  presso  il  sottosegretariato  per  l'aeronautica."  (Diario).
               (35)  Mussolini a Botto,  12  novembre  1943, in ACS,  SPD/CR, RSI,  b.  18, f.  95  "Aero-
                   nautica d'Italia". L'intervento di Mussolini nasceva da una segnalazione del prefet-
                   to  di  Torino dell'8  novembre,  secondo  cui  "la popolazione  è rimasta  molto  sorpresa"
                   per "il fatto che nessun apparecchio da caccia tedesco è intervenuto nel cielo di  Torino",  men-
                   tre "sul campo di volo i tedeschi hanno nove apparecchi  G.55  ma non  li consegnano per ora.
                   I nostri ufficiali con  entusiasmo provvederebbero  ...  a difendere la città"  (in ACS, SPD/CR,
                   RSI,  b.  8,  f.  36, sf.  2).  In  N.  Arena,  L'Aeronautica  Nazionale  Repubblicana,  cit.,  I,
                   339-341  è la  riproduzione fotografica  di  un promemoria dell'Aeronautica d'Italia
                   (Fiat)  del  4  novembre  1944 in  cui,  a  un anno  di  distanza,  si  espone  un  analogo
                   stallo  produttivo.








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