Page 243 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               singoli soldati o ufficiali,  quanto ai vertici militari italiani che da tempo
               avevano  covato  il  desiderio  di  abbandonare la  lotta.  Data la  situazione,
               l'elemento sano del popolo italiano desiderava  riscattarsi  e recuperare il
               proprio onore, richiesta cui il Fiihrer aveva aderito: erano pertanto in via
               di costituzione le  nuove forze armate italiane, tra cui un'aeronautica "che
               non  ha niente a  che  vedere con  la Regia  Aeronautica"  Richtofen ordinava per-
               tanto  "a ciascun  soldato  della  Luftflotte"  di  comportarsi  correttamente  nei
               confronti del personale italiano, rispettandone i gradi ed accordando loro
               il saluto militare. Al personale italiano dotato di documenti tedeschi avrebbe
               dovuto inoltre essere estesa ogni assistenza e collaborazione. A queste mi-
               sure formali si accompagnava il divieto di requisire materiale o personale
               italiano senza  il  permesso del  "plenipotenziario  tedesco presso  il ministero  del-
               l'aeronautica italiana". A tale ufficio, situato a Bellagio e retto dal ten. col.
               Blodorn, avrebbe dovuto far  capo inoltre tutta la corrispondenza relativa
               all'aeronautica italiana. Il contenuto del comunicato permise infine a Bot-
               to  di  richiedere ai  tedeschi,  quello  stesso  23  novembre,  l'autorizzazione
               a formare i primi reparti della ANR:  un gruppo trasporti su tre squadri-
               glie di sei equipaggi, eventualmente aumentabili a 12, con aerei Fiat G.12;
               un gruppo caccia,  su  36 Fiat G.55  o Macchi  202  (sic),  con  un secondo
               formabile subito; un gruppo siluranti, su 36 SIAI Marchetti S. 79; una se-
               zione postale con  17  velivoli  di  vario genere  (SIAI  S. 75,  G.12,  Caproni
               309, Saiman, Fieseler Storch); una scuola caccia su 12 Fiat CR.32, 20 CR.42
               e 20 Macchi 200. I reparti sarebbero stati messi a disposizione dell' avia-
               zione tedesca, con la  preghiera di essere inizialmente utilizzati solamente
               in territorio italiano, mentre rimaneva momentaneamente sospesa la  for-
               mazione  di  unità  terrestri  da  mettere  a  disposizione  dei  tedeschi.<39)
                   Forte anche di tale presa di posizione ufficiale di Richtofen, il 27 no-
               vembre Botto fece un secondo appello radiofonico agli aviatori in cui, do-
                                                                                 40
               po aver  rintuzzato in apertura l'attacco portato contro di lui da Farinacci,< >
               si ricollegò al recente comunicato tedesco che "chiarisce con la massima leal-
               tà la  mia  e la  vostra posizione". Questo nuovo  bando  non  fu  condiviso  da


               (39)  Plenipotenziario tedesco  presso  il  ministero  dell'aeronautica  italiana  a  Comando
                   Zona Aerea  XXVIII e Comando Flotta Aerea  2,  tele  Br.B.  89,  90,  91,  92,  93/43
                   (tutti  dd.  23  novembre  1943) e 99/43  (25  novembre),  in AUS/AM,  AR,  cart.  9,
                   f.  "Formazione reparti. Varie." Le  condizioni di  impiego sono citate nel solo  tele·
                   gramma  89  ma  sembrano  riferibili  a  tutti  i  reparti.
               (40)  Per lo  scontro Botto-Farinacci rimandiamo ad un nostro studio specifico in corso
                   di  pubblicazione su  Storia  Militare.








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