Page 244 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'AERONAUTICA  NAZIONALE REPUBBLICANA                             243

               Von Richtofen che il 29  si  rivolse al sottosegretario italiano tramite Von
               Blodorn per suggerire di costituire con gli ufficiali piloti delle compagnie
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               terrestri. < >
                    Turbato dall'esplicito fermo imposto dai tedeschi alla propria opera
               di ricostruzione, evidentemente preoccupato per il contrasto con quanto
               concordato con Korten, sdegnato dalla prospettiva di vedere ufficiali pi-
               loti altamente specializzati impiegati - ovvero mandati a morire - come
               fanti  o,  nella  migliore delle  ipotesi,  paracadutisti,  Botto si  consultò con
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               Mussolini e Graziani nei giorni 2-3 dicembre.< > Non sappiamo se il du-
               ce ed il ministro della difesa condivisero le preoccupazioni e la rabbia di
               Botto: in ogni caso, il sottosegretario inviò a Von Blodorn una durissima
               relazione ''con preghiera di farla pervenire al feldmaresciallo  Von  Richtofen per-
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               ché la inoltri all'Alto Comando tedesco" .< 3>  Dopo aver passato in rassegna le
               difficoltà frapposte al suo lavoro, Botto concludeva tornando sull'argomento
               delle  compagnie di  ufficiali:
                    "E così  i piloti più addestrati d'Italia,  che sono  costati  milioni di lire per il
               loro addestramento e che sono insostituibili, si perderebbero come soldati di fanteria.
               Ammettendo che ciò possa andar bene dal punto di vista ideale,  non capisco perché
               si debba parlare ancora di aviazione italiana.  In tal caso bisognerebbe decidere con
               leale franchezza che l'aviazione italiana non esiste più ed iniziare gli arruolamenti
               volontari per reparti dell'Esercito.  Ma non mi sembra giusto che tale manovra debba
               essere  svolta  dal sottosegretario  all'aeronautica".
                    Quello stesso 4 dicembre 1943 la RSI cedette alla richiesta di fornire
               43 000 uomini alla Luftwaffe, in gran parte tramite le  nuove classi  di le-
               va.<44>  Si  trattava di un compromesso che salvaguardava  i  piloti ed i  re-
               parti di volo dell' ANR,  in cambio della  sua rinuncia alla  propria quota
               di coscritti.  Era una scelta difficile,  forse  anche odiosa nei  confronti dei
               giovani "ceduti" ad un Paese straniero, ma senza alternative reali. Da parte
               tedesca, la  "fame" di risorse umane si inquadrava nel più ampio quadro
               di  riassetto  della  difesa  antiaerea  avviato  da  Korten  nell'agosto  1943



               (41)  Von Blodorn a Botto, 29 novembre 1943, (traduzione), in AUS/AM, AR, cart.  16,
                   f.  "Formazione dell'aviazione  italiana" .
               (42)  Incontri  cit.  in Diario,  sttb  data.
               (43)  La relazione è allegata alla lettera Botto a Von Blodorn, 4 dicembre 1943, " Forma-
                   zione dell'aviazione italiana", prot. 0099, in AUS/AM, AR, cart. 16, "Formazione
                   dell'aviazione  italiana".
               (44)  F.W .  Deakin,  cit.,  II,  809.








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