Page 246 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'AERONAUTICA  NAZIONALE  REPUBBLICANA                            245

                    Il 31 dicembre Botto si rivolse agli aviatori "per la terza volta sul finire
               di un anno  quanto  mai triste per la nostra  Patria e per la nostra arma", affer-
               mando che "nel mio cuore la parola aviazione è perfettamente confusa con la paro-
               la Italia in quanto che,  come non posso immaginare un'Italia grande, forte e libera
               senza aviazione, così  come posso  immaginare l'aviazione senza  un'Italia grande e
               forte e libera''. La storiografia militare italiana manca purtroppo quasi com-
               pletamente di studi sui  combattenti,  impedendo  tra l'altro  di  effettuare
               raffronti tra il morale del personale della Regia Aeronautica e quello del-
               l' ANR.  (5Zl  Un'utile ~potesi di ricerca sarebbe costituita dalle lettere dei pi-
               loti, che nelle caotiche settimane postarmistiziali mantennero stretti contatti
                                                                   5
               epistolari per interrogarsi sull'atteggiamento da tenere.<3l Si  andò comun-
               que delineando un inconsueto sistema di reclutamento basato sul rappor-
               to fiduciario verso il comandante, che a sua volta veniva a contrarre precise
               obbligazioni verso  i  propri uomini:

                    "Questo fatto,  nel mentre dimostra come i dipendenti sono più pronti a seguire
               i superiori che danno  loro  affidamento o ai quali si affezionano, pone il sottoscritto
               di fronte alla responsabilità morale di non trascurare nulla pur di rendere quanto
               migliore è possibile - compatibilmente con  le disponibilità s'intende - il loro  lavoro
                                     4
               e la  loro  sistemazione''. <5 l
                    La  totale subordinazione ai tedeschi,  con la prospettiva di impiego
               fuori  d'Italia,  riscuoteva  consensi  assai  minori.  Ciò è evidenziato da  un
               rapporto riservato dell'aprile 1944 sul reclutamento di piloti volontari per
               il servizio di allarme per la difesa del territorio tedesco. Dopo un ottimi-
               stico preambolo, l'estensore, rilevato che si trattava di "una forma d'impie-
               go per la quale la totalità dei piloti non  aveva dato  la sua adesione",  suggeriva
               che 'fosse loro riservato un particolare trattamento e soprattutto ... una assicurazio-
               ne sulla vita di L.  300 000 per gli ufficiali e di L.  150 000 per i sottufficiali",
               sottolineando che i piloti avevano richiesto di "essere oggetto di una assistenza
               spontanea necessaria a creare un ambiente d'alto spirito: il vitto, l'alloggio, la possi-
               bilità di qualche ricreazione".  Tra le  richieste concrete vi erano un periodo
               massimo di  soggiorno  in Germania di sei  mesi,  il  rientro in Italia dopo



               (52)  Sull'assenza  di  studi  sociologici  sui  militari  italiani,  Cfr.  La  storiografia  militare
                    italiana  negli  ultimi venti anni  cit.,  p.  135-138,  158.
               (53)  Copia della corrispondenza relativa alla costituzione della Squadriglia Complemen-
                    tare  "Montefusco"  nell'Archivio  Alegi.
               (54)  Ten. Col.  Cremona, Promemoria  per il Sig. Sottosegretario, 23 agosto  1944, p. 2
                    (AUS/AM,  AR,  cart.  16,  f.  "Desenzano").








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