Page 253 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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252 GREGORY ALEGI
Prendendo atto della situazione, Mussolini decise di sostituire Tessa-
ri ed avviò un giro di consultazioni mentre questi, forse percependo l'evo-
luzione in corso si avvicinò ulteriormente alla posizione di von Richtofen:
separazione delle cariche di sottosegretario e capo di stato maggiore e ri-
duzione dell'organizzazione militare a vantaggio di quella operativa, da
sottoporre ad una maggior dipendenza dalla Luftwaffe. Paradossalmente
a far le spese del nuovo assetto sarebbe stato non il sottosegretario quanto
il capo di stato maggiore, che si sarebbe visto sottrarre il controllo dei po-
chi reparti operativi.
Il 26 luglio Mussolini nominò sottosegretario Molfese e, mentre esplo-
devano le questioni sulle diverse competenze dei due incarichi, si scatenò
la reazione dei tedeschi che, per bocca del ten. col. Dietrich, comunicaro-
no di non riconoscere la validità della nomina. Benché Tessari, che resta-
va ancora capo di stato maggiore, ammettesse che gran parte dei problemi
derivava dal fatto che "il dott. Molfese si sentiva investito delle funzioni di 'pri-
mo' uomo dell'Aeronautica ed il gen. Tessari non poteva sentirsi il secondo", il con-
flitto non dipendeva tanto questioni di prestigio quanto dal ridottissimo
spazio concesso dai tedeschi agli italiani. Infatti "si deve notare che i compiti
operativi sono praticamente assolti dai comandi germanici che hanno i mezzi per
dare l'allarme e dirigere la caccia, che impiegano direttamente gli aerosiluranti ed
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i trasporti, così come impiegano l'artiglieria controaerea". < >
Per risolvere queste beghe von Richtofen scelse la via più brutale e,
mentre Molfese e Tessari litigavano, perfezionò l'idea di una "Legione Aerea
Italiana" composta di personale volontario da parificarsi a quello tedesco
Jegue nota
rebbero essere stati impiegati in funzione antipartigiana i soli paracadutisti: p. es.
il 1° btg Folgore combatté in Val d'Ossola e nell'Astigiano nel settembre-novembre
1944 assieme a reparti della X Mas (Pisanò, cit., III, p. 1635·37); il 2° btg Nembo
da metà luglio 1944 eseguì "operazioni di grande polizia" nelle valli piemontesi,
venendo rischierato sul fronte francese nel marzo 1945 (ibid., p. 1645-1648); la
cp Capozzo combatté dal settembre 1944 sulla sponda occidentale del lago Maggio-
re (ibid. , p. 1649-50); il 3° btg Azzurro partecipò alle stesse operazioni e successiva-
mente in Val di Viù e Val Grande (ibid., p. 1653-54, 1662-63). Dal mese di ottobre
1944 vennero impiegati in "azioni di presidio e lotta antiribelli" anche il 5°, 6° ,
7° e 9° btg Anti Paracadutisti (Ministero Forze Armate · Ufficio Collegamento Ae·
ronautica, "Riepilogo dell'attività dell'Aeronautica Repubblicana", para. G, in ACS,
SPD/ICR, RSI, b. 74). Le azioni antipartigiane sembrerebbero dunque complessi·
vamente modeste; inoltre, in quanto compiuti da reparti di fanteria, sembra im-
probabile che la percezione popolare potesse attribuirle all' ANR.
(76) " Memoriale per il Duce" , p. 5·6.
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