Page 256 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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L'AERONAUTICA  NAZIONALE  REPUBBLICANA                            255

              un  forte  incentivo  alla  piena  utilizzazione  dell' ANR.  Sospendendo  ogni
              attività per oltre due mesi, il maldestro tentativo di creare la "Legione Ae-
              rea Italiana" portò invece alla seconda completa dispersione dell'aviazio-
               ne italiana in un anno, con la significativa differenza che, laddove la prima
              ricostruzione avviata da Botto di fine  1943  aveva  potuto disporre di un
              potenziale industriale ancora sostanzialmente integro, di strutture e servi-
              zi  non ancora martellati dai  bombardamenti, di diverse migliaia di veli-
              voli,  quella  del settembre-novembre 1944 avvenne  in un contesto grave-
              mente compromesso dall'azione angloamericana e dalle sistematiche spo-
              liazioni  tedesche.  Né la  Germania,  in  questo  ultimo  inverno  di guerra,
              era più in grado di supplire alle accresciute carenze italiane.  Nonostante
              quindi da parte della RSI vi fosse ormai (fatti salvi gli aspetti formali) una
              completa accettazione de facto  della  subordinazione all'alleato  tedesco,  la
              situazione globale era oramai degenerata al punto da ridurre il contributo
              militare italiano a termini assai minori di quelli possibili appena un anno
              prima. La situazione creatasi a seguito del colpo di mano tedesco si  riflet-
              teva  nella  drastica diminuzione dell'attività di volo  che,  assestatasi attor-
               no  alle  2500  ore  per  ciascuno  dei  mesi  di  maggio,  giugno  e  luglio,  era
               precipitata a  1091  ore in agosto  per azzerarsi in settembre e fermarsi  in
                                    82
               ottobre a meno di tre.<  > Dal 6 settembre la carica di capo di stato mag-
              giore era frattanto stata riassunta dal ten.  col.  Baylon, affiancato dal ten.
               col.  Remo  Cadringher  quale  sottocapo.<83)
                   Anziché a volare, questi mesi trascorsero nel tentativo di ricucire lo
               strappo in modo soddisfacente per entrambe le parti. Il 30 settembre 1944
               Graziani trasmetteva al sottosegretario all'Aeronautica uno " schema di ac-
              cordo per la ricostituzione di reparti della  aviazione dell'Aeronautica Italiana Re-
              pubblicana" .<84>  Il documento, il  cui titolo riecheggiava il clima del settem-
              bre 1943,  ribadiva sostanzialmente i medesimi concetti che, già respinti
               dagli  italiani,  avevano  portato alla  crisi  di  agosto. Pur concedendo l'uso
              di bandiere, divise e fregi  italiani, i tedeschi proponevano che ''per motivi
              di sicurezza di volo"  gli  aeroplani portassero "il distintivo  della  croce  tedesca"


              (82)  "Riepilogo dell'attività aerea svolta  dai  reparti  'caccia'  e  'aerosiluranti'  dell'Aero-
                   nautica  Nazionale Repubblicana  durante l'anno  1944-:X.XIII", in  ACS,  SPD/CR,
                   RSI,  b.  74.
              (83)  Diario, sub  data.  Per  la  proposta,  cfr.  M.  Molfese,  " Promemoria  per  il  Duce" ,  4
                   settembre 1944, in AUS/AM, AR, c.  8, f.  6. I tedeschi erano prevenuti nei confron-
                   ti di Baylon in quanto vedevano in lui l'erede ed il garante delle posizioni di Botto
                   (cfr.  ms  Ligugnana,  cit.,  p.  18).
              (84)  AUS/AM,  AR,  cart. g  "Formazione  reparti.  Varie".








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