Page 278 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LE STRUTTURE DELLA RSI ED I PROCESSI DI VERON A
unilaterale di procedere del governo italiano. Queste leggi infatti intaccano diretta-
mente gli interessi tedeschi nell'industria bellica italiana e così pure la pacificazione
nel mondo del lavoro e nelle zone di operazioni. Anche se dalle sue affermazioni
si potrebbe dedurre che la nuova legge rappresenta unicamente il tentativo di rifor-
mare il diritto commerciale italiano, essa potrebbe avere nel paese e nella situazione
economica conseguenze talmente vaste da richiedere in ogni circostanza un previo ac-
cordo con le autorità tedesche e con il commissario supremo (Leyers-NdA). In caso
contrar.io il governo italiano dovrà tener conto che in futuro la pubblicazione e l'ap-
plicazione di simili decisioni del consiglio dei ministri verranno ostacolate da parte
tedesca". OZl
La reazione del Ministro plenipotenziario tedesco venne riferita a Mus-
solini, che si affrettò ad inviare a Rahn una lettera personale lo stesso giorno:
" ... molti dirigenti dell'industria italiana", scriveva il Duce "attendono a brac-
cia aperte gli anglo-americani e sono responsabili in gran parte del tradimento dell'8
settembre". L'obiettivo degli imprenditori (o perlomeno di una parte di es-
si) era per Mussolini la vittoria "della plutocrazia alleata al bolscevismo . ...
Non comprendere tutto questo è puerile!". Mussolini concludeva la lettera con
una nota tranquillizzatrice: "La pubblicazione non significa la immediata ap-
plicazione della legge" .0 3) Nonostante questi tentativi di rasserenare gli al-
leati da parte del Duce, le autorità tedesche restarono ferme sulle loro
posizioni esplicitate a Tarchi, in attesa di disposizioni da Berlino. I timori
tedeschi risiedevano soprattutto sulle conseguenze che la statalizzazione
e la socializzazione avrebbero avuto sulla guida delle aziende strategiche.
L'arrivo di personale incapace od incompetente ai vertici dei principali
fattori produttivi bellici sarebbe stato interpretato dai tedeschi quasi co-
me un atto di sabotaggio. Inoltre, la riduzione del ruolo giocato dagli azio-
nisti e la statalizzazione di certe aziende venivano lette da parte germanica
come un ulteriore allontanamento dell'imprenditoria italiana dall'Asse, con
conseguente avvicinamento di numerosi dirigenti al fronte opposto. Infi-
ne, va rilevato che l'irritazione tedesca nasceva anche dalle disattese pro-
messe ed assicurazioni fatte da Tarchi, Pavolini e Marchiandi all'indomani
del 13 gennaio. Incuranti degli avvertimenti tedeschi, le autorità della RSI
spronate da un Mussolini seriamente intenzionato a vincere il "braccio
di ferro" con Rahn e Leyers, proseguirono nel loro progetto. Il 12 feb-
braio 1944, nel corso della sesta riunione del Consiglio dei Ministri, venne
(12) Ibidem, p. 73.
(13) Glauco Buffarini Guidi, op. cit., p. 88-89.
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