Page 284 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LE STRUTTURE DELLA RSI ED l PROCESSI DI VERONA 283
relazione del Ministro plenipotenziario tedesco, il ministero degli Esteri
del Reich inviava a Rahn un telegramma che avrebbe teoricamente chiuso
le polemiche sollevate dai diversi uffici tedeschi in Italia a proposito del
provvedimento: "Noi tedeschi dobbiamo perdere l'abitudine di dover recitare in
tutta l'Europa il ruolo dell'uomo della medicina. Uno slittamento a sinistra non
è in discussione in quanto esso ha già avuto luogo e se le nostre truppe venissero riti-
rate, l'attuale edificio crollerebbe. Egli (Hitler-N dA) è anche dell'idea che le misu-
re del Duce si riferiscano principalmente agli industriali e agli imprenditori che
avrebbero la responsabilità principale del sabotaggio del suo programma di arma-
mento" .C 25 l In realtà le perplessità di Rahn rimasero, e Leyers, che senz'al-
tro conosceva la situazione del complesso militare-industriale nella RSI
meglio dei dirigenti di Berlino, proseguì nell'opposizione al decreto. L'o-
stilità al decreto dei tedeschi spinse alcuni industriali vicini a Leyers ad
esplicitare il proprio dissenso. Il presidente della SNIA Viscosa, Franco
Marinotti, sarebbe stato arrestato dalla Polizia Repubblicana nell'ottobre
1944 a causa delle sue dichiarazioni di aperta ostilità alla politica
economico-sociale del Governo della RSI. Su intercessione tedesca, l' im-
prenditore venne liberato nel dicembre, e proseguì pubblicando uno scot-
tante pamphlet nel quale si stigmatizzavano tutte le perplessità degli
imprenditori italiani sul decreto. Per tranquillizzare gli alleati tedeschi,
il Governo della RSI garantì che le cosiddette "aziende protette" (belliche
o d'interesse bellico) non sarebbero state socializzate senza un preventivo
accordo con le autorità germaniche. Il ministero degli Esteri della Repub-
blica Sociale dovette inoltre rassicurare anche il governo elvetico, preoc-
cupato per i suoi ingenti capitali investiti in Italia settentrionale. Se l' "affare
Marinotti" rappresentò l'estremizzazione del caso - probabilmente ali-
mentata dai circoli vicini a Leyers - il malumore e la preoccupazione si
diffusero in quasi tutto l'ambiente imprenditoriale della RSI, alienando
a Mussolini le già raffreddate simpatie dei settori. Infine, si ebbe
un'opposizione interna al decreto, da parte di quel "fascismo di destra"
o "gerarchista" che aveva nei fatti vinto il congresso di Verona mantenen-
do un saldo controllo sul Partito e di conseguenza sulle strutture dello Sta-
to. Emblematica fu la presa di posizione di Roberto Farinacci, uno dei
principali esponenti della corrente conservatrice, che negava alla socializ-
zazione le caratteristiche rivoluzionarie addotte dal Manunta e da altri,
considerandola viceversa una mera continuazione dei principi della Carta
(25) Nicola Cospito - Hans Werner Neulen, op. cit., p. 74.
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