Page 286 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LE STRUTTURE DELLA RSI ED I PROCESSI DI VERONA 285
funzioni e prerogative. Al di là delle modifiche e degli aggiornamenti pro-
grammatici, il Partito Fascista Repubblicano sarebbe stato il successore
del Partito Nazionale Fascista. Vennero richiamate in vigore tutte le di-
sposizioni riferite al PNF ed esse furono applicate al PFR. Tutte le asso-
ciazioni direttamente dipendenti dal disciolto PNF vennero ricostituite e
poste sotto il controllo della nuova formazione politica. Inoltre, furono nuo-
vamente immesse nell'orbita del Partito tutte le associazioni collaterali del
PNF, e queste vennero sottoposte al controllo politico del PFR ed a quello
tecnico-amministrativo dei vari dicasteri. Tra queste una menzione parti-
colare veniva riservata alla Confederazione Generale del Lavoro, della Tec-
nica e delle Arti: i dirigenti dei sindacati di categoria sarebbero stati
ufficialmente nominati dal Capo dello Stato, ma su proposta del Ministro
Segretario del Partito Fascista Repubblicano.
Il Partito, che già alla fine dell'anno precedente si era dato una strut-
tura più elastica e "di movimento", adottò un ordinamento interno in sin-
tonia con il sopra citato decreto, modificando soltanto parzialmente le
strutture del suo predecessore. Per snellire la mastodontica struttura bu-
rocratica, le organizzazioni giovanili furono ricostituite, ricomponendo la
Gioventù Italiana del Littorio nell'Opera Nazionale Balilla (ONB), con-
trollata direttamente dalla Segreteria del Partito. Alle dipendenze dell'ONB
sarebbe stata posta l'Opera Nazionale Orfani (ONO). La questione im-
mobiliare venne risolta semplicemente con il trasferimento di tutti gli edi-
fici già appartenuti al Partito Nazionale Fascista alla nuova formazione.
Come si è visto, il Segretario Pavolini ribadì il controllo del Partito sulla
vita politica della Repubblica, richiamandosi allo stesso decreto di ricono-
scimento giuridico del 13 gennaio, che definiva il PFR "milizia civile al
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servizio della Repubblica Sociale ltaliana".< > Quindi, rappresentanze del Par-
tito neofascista, o delle organizzazioni di esso direttamente dipendenti, fu-
rono istituite in tutti i consigli, comitati, collegi, commissioni e "organi
analoghi di amministrazione attiva e consultiva dello Stato e degli altri enti pubbli-
ci, nonché nei consigli di amministrazione, nei collegi sindacali di società per azioni
nei quali lo Stato od altro ente pubblico abbia una partecipazione e in tutti i casi
nei quali, in base alle leggi o decreti, era prevista la rappresentanza del PNF o
delle Associazioni da esso dipendenti''.
L'enorme potere accentrato dal Partito strideva con quei principi di
"partecipazione diretta" enunciati da alcuni dei provvedimenti sopra esposti
(27) Eduardo e Duilio Susmel, op. cit., p. 33.
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