Page 321 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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già riusciti a sfuggire ai rastrellamenti degli uomini di Dannecker. Consi-
steva in 18 punti regolanti materie istituzionali, giuridiche, sociali; al punto
7 recitava: "gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri, durante questa
guerra appartengono a nazionalità nemica". Con questa dichiarazione la RSI
legittimava sul piano formale la persecuzione antiebraica già avviata dai
tedeschi, mentre sul piano sostanziale avrebbe, come si vedrà, impegnato
la sua politica a fornire ai nazisti i contingenti per la deportazione.
Si dette immediato seguito al testo ideologico e programmatico della
Carta di Verona con l'ordinanza del Capo della polizia n. 5 che disponeva
l'arresto e l'internamento di tutti gli ebrei e il sequestro dei loro beni:
"l) Tutti gli ebrei, anche se discriminati, a qualunque nazionalità appar-
tengano e comunque residenti nel territorio nazionale debbono essere inviati in appo-
siti campi di concentramento. Tutti i loro beni, mobili e immobili, devono essere sottoposti
a immediato sequestro in attesa di essere confiscati nell'interesse della RSI, la quale
li destinerà a beneficio degli indigenti, sinistrati dalle incursioni aeree nemiche.
2) Tutti coloro che, nati da matrimonio misto, ebbero in applicazione delle
leggi razziali vigenti il riconoscimento di appartenenza a razza ariana, debbono
essere sottoposti a speciale vigilanza degli organi di polizia.
3) Siano pertanto concentrati gli ebrei in campo di concentramento provincia-
le, in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente at-
trezzati''.
In virtù di questi gravissimi provvedimenti, ogni ebreo in circolazio-
ne era passibile di arresto da parte delle autorità italiane sicché si può
dire che pur non essendo la RSI diretta responsabile della deportazione
degli ebrei, a partire dal 30 novembre assunse in prima persona il compi-
to di mettere in atto tutte le azioni preliminari volte a rintracciarli e arre-
starli. In effetti nei mesi seguenti, i fermi vennero attuati direttamente dalle
questure della RSI, dopo minuziose ricerche domiciliari. Una successiva
ordinanza, del 10 dicembre firmata dal Capo della Polizia Tullio Tambu-
rini, attenuava solo in parte la portata dell'ordine generale di arresto, esen-
tandone gli anziani oltre i settant'anni e gli ammalati gravi. Si ribadiva
inoltre la momentanea esenzione per i figli di matrimonio misto, esten-
dendola anche agli ebrei coniugi di non ebrei (cui evidentemente, all'ini-
zio, non si era pensato).
Generalmente si tende in modo riduttivo a ritenere che l'amministra-
zione della RSI agisse da freno o come elemento cuscinetto nei confronti
di pressioni tedesche volte a far condurre senza esitazione l'azione antie-
braica. Si è insistito, e a ragione, su episodi di vero ostruzionismo italiano
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