Page 323 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               zione di Dannecker. La  riunione preparatoria di questa riorganizzazione
               fu  tenuta a Berlino il 4  dicembre  1943. Al  vertice erano presenti il rap-
               presentante del Ministero degli  Esteri  Ebehard von  Thadden,  Friedric:h
               Bosshammer e lo  stesso Dannecker richiamato in patria.  Nella  riunione
               si dichiarò che egli non aveva raggiunto risultati apprezzabili (sic!) a cau-
               sa  della  mancanza  dell'elemento  sorpresa  negli  arresti,  che  non sarebbe
               stato certo possibile procedere a rastrellare, comune per comune, tutti gli
               ebrei. Visto che il governo italiano aveva nel frattempo emanato una legge
               sull'internamento forzato degli ebrei in campo di concentramento, si  po-
               teva pensare per il futuro ad una più stretta collaborazione fra  italiani e
               tedeschi. Il governo del Reich avrebbe messo a disposizione delle autorità
               italiane consiglieri esperti già appartenenti al disciolto distaccamento ope-
               rativo. Essi avrebbero potuto sovraintendere alla concreta esecuzione del-
               la legge e "coinvolgere in pieno l'apparato esecutivo del goveno fascista nelle misure
               antiebraiche.  La RSHA richiedeva poi la consegna degli ebrei già internati per de-
               portarli nei territori dell'Est". Il Ministero degli Esteri tuttavia riteneva con-
               sigliabile  soprassedere  per  ora  a  questa  richiesta  che  avrebbe  portato
               scompiglio e confusione. Meglio sarebbe stato attendere di internare più
               ebrei possibile. Questa procedura avrebbe senz'altro conseguito risultati
               migliori.  Bosshammer giunse  dunque in Italia  agli  inizi  di  febbraio  del
               1944 creando un nuovo ufficio  nella  sede della  Gestapo a  Verona. Pro-
               prio nei primi giorni del suo incarico, si recò alla stazione ferroviaria di
               Verona per un sopralluogo al  convoglio  di  deportati che  era  partito da
               Milano  il  30 gennaio.
                    Con l'apertura dell'Ufficio IVB4 (IV  =  Gestapo, B  =  sezione repres-
               sione nemici del Reich, 4  =  comunità ebraiche), anche l'Italia si uniforma-
               va appieno all?. procedura della "soluzione finale"  messa in atto negli altri
               paesi europei: arresto, concentramento in apposito campo, organizzazio-
               ne di una partenza verso Auschwitz una volta raggiunto un numero suffi-
               ciente di  deportati.  Occorreva  dunque per  i  tedeschi  reperire  un luogo
               di transito da dove esplicare le  operazioni di evacuazione in modo siste-
               matico e ordinato. Giunse a proposito il fatto che il governo italiano, due
               mesi  prima,  avesse  scelto  Fossoli  come  campo di  concentramento;  Bos-
               shammer decise di servirsene come campo di transito. Verso la fine di feb-
               braio così, alla direzione italiana del campo se ne sovrappose un'altra tedesca
               che esautorò di fatto la prima e gestì l'esecuzione delle deportazioni da là.
                    Fino alla fine di luglio del  1944, Fossoli vide un'incessante flusso  di
               disgraziate famiglie arrestate dovunque. Regnava tra di essi il disorienta-








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