Page 331 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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330 MASSIMO DE LEONARDIS
Né Parri poteva parlare a nome delle formazioni Garibaldi, che anzi
il partito comunista non riconosceva affatto la sua leadership e lo accusa-
va di "detenere una incontrollata dittatura sui punti più delicati del funzionamen-
to del Comitato militare, di sottrarsi al controllo dei colleghi e dal CLNAI, di favorire
le formazioni del suo partito e di avvolgere di segreto i suoi rapporti con gli Allea-
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ti". 0 > Alle difficoltà politiche si aggiungevano i particolarismi regionali.
In particolare, lamentò Parri, il "Piemonte, antimilanese, ... ha scocciato ripetu-
tamente costì con programma lanci eccessivo, non coordinato, ha rappresentato prin-
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cipale ostruzionismo passivo a consolidamento autorità organo centrale" .0 > Di fatto
le formazioni comuniste fino al giugno 1944 ''continuarono a sottrarsi larga-
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mente" 0 > alla autorità del Comitato Militare del CLNAI, la cui funzione
di comando restò quindi assai menomata non solo politicamente, essendo
ignorata o contestata da autonomi e garibaldini, ma anche geograficamente,
riuscendo solo a fatica ad estendersi oltre i confini della Lombardia ed
incontrando particolari difficoltà in Piemonte, ove più forti e numerose
erano le ban-::le.
Non vi è quindi da stupirsi che l'avvio dei rapporti tra CLNAI ed
alleati fbsse segnato da malumori ed incomprensioni, delle quali era re-
sponsabile il primo più dei secondi.0 > Non può destare sorpre'ia che gli
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alleali fossero restii ad accordare al CLNAI ed al suo Comitato Militare
il richiesto riconoscimento ufficiale ed il monopolio per tutte le questioni
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riguardanti la resistenza militare.0 > Le formazioni collegate al CLNAI
furono aiutate, ma era fuori questione riconoscere la supremazia di un
organismo la cui autorità militare era assai scarsa e le cui posizioni politi-
che erano improntate al fastidioso e moralistico intransigentismo degli
azionisti. 09)
(14) G. Rochat (a cura di), Atti del Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà, Mila-
no 1975, p. 13 (introduzione del curatore); ibi, p. 62-68 i documenti della fine di
marzo 1944 nei quali la polemica tra il PCI e Parri assunse i toni più accesi.
(15) Parri a Damiani, 25-2-44, in Secchia-Frassati, op. cit., p. 68-71.
(16) Rochat, op. cit., p. 9.
(17) Cfr. de Felice, Introduzione, cit., p. XXVII-XXVIII.
(18) Fin dalla fine di ottobre, Parri aveva chiesto a McCaffery e a Dulles (rappresentanti
in Svizzera rispettivamente del SOE e dell' Office of Strategie Services (OSS), tale
riconoscimento, protestando vibratamente all'inizio del 1944 perché non era stato
accordato (cfr. Secchia-Frassati, op. cit., p. 32, 64, 66, 68-71 e Damiani a McCaffiry,
26-1-44, Carte Damiani, b. l, f. 1).
(19) "Gli uomini del Partito d'azione (in Svizzera, n.d.r.) si attribuirono una specie di monopolio
di attività antifascista, e presero talvolta degli atteggiamenti che irritarono altri esponenti ...
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