Page 335 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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               autorità civili e militari alleate in Italia, fu  riconosciuto che il CLNAI era
               "la più forte  influenza  unificante  nel nord";  occorreva  quindi  rafforzarlo  ed
               attenerne la  piena collaborazione per garantire un ordinato passaggio di
               poteri nel caso di una improvvisa ritirata tedesca dall'Italia nord-occidentale
               ed  eventualmente  risparmiare  alle  truppe alleate  i  compiti  di  polizia  in
               tali regioni, permettendo ad esse di proseguire la loro offensiva verso nord-
               est.  In ottobre il tenente colonnello Roseberry, alto dirigente del SOE, in-
               contrò in Svizzera Pizzoni, Valiani ed altri esponenti della resistenza par-
               tigiana,  discutendo  di  questioni  operative  e  dell'invio  a  Roma  di  una
               missione del CLNAI per concludere un accordo formale con il Comando
               Supremo alleato  del  Mediterraneo  (SACMED)  sulla  collaborazione futu-
               ra.  Egli  incontrò  anche  Concetto  Marchesi,  la  personalità  comunista  di
               maggior prestigio presente in Svizzera, che lo rassicurò sulla linea !egalita-
               ria del suo partito. Di ritorno a Londra,  Roseberry,  pur criticando "l'in-
               fluenza ... troppo pesante''  dei comunisti e t:legli azionisti sul CLNAI, concluse
               che  quest'ultimo,  se  non  fosse  esistito,  "avrebbe  dovuto  essere  creato".  "Gli
               alleati dovrebbero appoggiare il CLNAI e nello stesso tempo mantenere stretti contat-
               ti per assicurarsi il controllo  operativo. L'erogazione di fondi potrebbe essere  condi-
               zionata  all'accettazione  di  tale  controllo".<3tl
                    La  necessità di  ottenere un finanziamento  regolare e più ampio era
               la  ragione più urgente che spingeva il CLNAI (che aveva esaurito i fondi
               della disciolta IV armata del Regio Esercito messi a disposizione dal gene-
               rale Operti) a negoziare e sottoscrivere un accordo con il Comando allea-
               to ed il governo italiano. Il CLNAI voleva inoltre l'investitura formale più
               volte richiesta, il riconoscimento del CVL come forza armata regolare, un
               accordo sulle nomine politiche ed amministrative locali al momento della
               liberazione.
                    Gli inglesi cercarono di influire sulla composizione della delegazione
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               del  CLNAI <3 l  che  si  sarebbe  recata  al  sud,  chiedendo  che  ne  facessero
               parte almeno Pizzoni e Sogno e opponendosi alla  presenza del comunista
               Pajetta.  Alla  fine  la  delegazione fu  composta da  Pizzoni,  Parri,  Pajetta e


               (31)  Cfr. ibi,  p.  284-85 e le  fonti ivi indicate, tra le  quali il  Report from  Lt.  Col.  C. L.  Rose-
                   berry  on  the  CLNAI,  31·10-44,  PRO,  Foreign  Office  Generai  Correspondence,  FO
                   371/43878,  R  18569.
               (32)  Una ricostruzione dettagliata dei precedenti, negoziati, conclusione e ripercussioni
                   degli accordi tra CLNAI,  alleati  e governo  italiano è in de Leonardis, op. cit.,  cap.
                   VI.  Alle  fonti  edite  ivi  indicate si  possono  ora  aggiungere  le  memorie  di  Pizzoni
                   (Alla guida del CLNAI, ci t., p. 6 7-11 0), comunque già da me utilizzate a suo tempo
                   (cfr. supra,  n.  19). Una scelta di documenti americani è pubblicata in H. L.  Coles·A.
                   K.  Weinberg, Civil Affairs: Soldiers Become Governors,  Washington 1964, cap. XVIII.








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