Page 339 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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338 MASSIMO DE LEONARDIS
che "Il capo politico del CLNAI dovrà essere una persona accetta al governo italiano"
e facendoli precedere dal reciproco riconosciuto tra governo e CLbJAI: "Il
CLNAI è riconosciuto dal governo italiano come l'organo costituito rappresentante
i partiti antifascisti nel territorio italiano occupato dal nemico. Il CLNAI per parte
sua accetta il Governo italiano, riconosciuto dal Governo Alleato, quale successore
del Governo italiano che firmò i termini di armistizio e quale unica legittima auto-
rità in quella parte d'Italia che è stata ora e potrà in avvenire essere consegnata
al Governo italiano dal Governo militare alleato''. Con insistenza gli alleati pre-
tesero l'assicurazione che il CLNAI avrebbe considerato pienamente vin-
colanti le clausole armistiziali: nessuno sconto veniva fatto agli antifascisti.
A sua volta la delegazione del CLNAI, attraverso la firma del nuovo
accordo tripartito, cercò di ottenere l'annullamento del protocollo bilate-
rale ed una sostanziale modifica, nel nuovo testo, delle vecchie clausole.
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Il 14 essa propose quindi una bozza < > in cui il CLNAI era "riconosciuto
dal governo italiano e dal Comandante Supremo alleato quale agente del governo
italiano esercitante i poteri politici ed amministrativi nel territorio occupato dal ne-
mico in Italia settentrionale fino all'arrivo delle armate alleate". Scomparivano
inoltre i riferimenti al gradimento per il capo politico del CLNAI, al di-
sarmo ed allo scioglimento delle formazioni partigiane e veniva aggiunto
un articolo che annullava il precedente accordo del 7 dicembre. Il 15 di-
cembre comunque Pizzoni, Parri e Sogno tornarono al nord, lasciando al
solo Pajetta k delega a proseguire le discussioni, ciò che certo non giovò
ad ottenere ascolto per le posizioni del CLNAI.
Contemporaneamente, ma con intenti opposti, anche il Foreign Of-
fice premeva affinché con un nuovo accordo tripartito decadesse il proto-
collo bilaterale, del quale non era affatto soddisfatto. Preoccupno che si
ripetesse in Italia la stessa situazione della Grecia (dove il movimento co-
munista di resistenza EAM stava rivolgendo le armi contro il governo e
contro gli inglesi), il Foreign Office voleva l'assoluta fedeltà del CLNAI
sia al governo italiano che al SACMED e garantire a quest'ultimo la possi-
bilità di denunciare l'accodo se i partigiani fossero venuti meno ai loro
impegni.< 42 > Il SOE continuò a perorare la causa del CLNAI, mentre Sto-
ne e l'alto commissario britannico a Roma Sir Noel Charles invitavano
alla prudenza nei suoi confronti.
(41) Pubbl. in Secchia-Frassati, op.cit., p. 215; cfr. anche ibi, p. 213-14 e Memorandum
by the CLNAI Delegation, 14-12-44, WO 204/2797.
(42) Per l'analisi dettagliata delle vicende successive all'accordo del 7 dicembre cfr. de
Leonardis, op. cit., p. 297-303.
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