Page 472 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LE ATIIVITÀ DI ISTITUTO DELLA GUARDIA DI FINANZA 471
Il decreto stabiliva inoltre l'(art.5) che "restano in servizio per il mante-
nimento dell'ordine i Carabinieri e la Guardia di Finanza" . Pochi giorni dopo,
un altro provvedimento attribuiva agli appartenenti ai due organismi "per
il corso della guerra" lo stesso trattamento economico previsto per i membri
delle forze armate. Il governo della RSI, a quanto pare, sembrava ipotizza-
re la sopravvivenza delle forze armate di polizia nella forma precedente
all'armistizio, sopprimendo ovviamente gli attributi riferiti all'istituto mo-
narchico, e stabilendo con gli appartenenti alle forze armate propriamen-
te dette un'equiparazione esplicitamente correlata all'emergenza bellica,
mentre veniva chiarita la destinazione esclusiva delle stesse forze all'assol-
vimento dei compiti istituzionali di carattere interno. Per la Guardia di
Finanza, d'altra parte, il concetto era già stato espresso senza reticenze
fin dal25 settembre nell'ordine del giorno rivolto al Corpo dal nuovo mi-
nistro delle finanze, Domenico Pellegrini Giampietro, il quale, anche "con-
siderato che nelle presenti circostanze l'opera della Guardia di Finanza ha carattere
puramente d'istituto", annunciava di aver sostituito il comandante generale
Aymonino, dell'Esercito, con il comandante in 2a, generale di divisione
Francesco Poli, ufficiale del Corpo. Per i sostenitori della soluzione " poli-
tica" tuttavia, sostenuta dal luogotenente generale della MVSN Renato Ricci,
la battaglia era tutt'altro che perduta. Per il mantenimento dell'ordine pub-
blico - che, per lo sviluppo del movimento partigiano, andava assumen-
do rilevanza incomparabilmente maggiore di quella del contrasto alla
minaccia este1na, nel quale alle forze armate repubblicane non poteva che
essere assegnato un ruolo del tutto secondario - fu costituita 1'8 dicem-
bre, la "Guardia Nazionale Repubblicana". In pratica, il provvedimento
segnò l'incorporazione, in quel che restava della preesistente struttura del-
la MVSN, dell'Arma dei Car~inieri e del Corpo di Polizia dell'Africa Ita-
liana, ed il concentramento nelle mani di Ricci, nominato comandante
generale con rango di ministro di Stato, di tutte le responsabilità concer-
nenti la sicurezza interna.
In un sistema in equilibrio precario come quello della RSI, tuttavia,
nessuna soluzione poteva considerarsi definitiva, soprattutto in un set-
tore tanto delicato. Il disegno di unificazione delle forze di polizia rice-
vette quindi solo un'attuazione iniziale, e del resto, durante una delle crisi
ricorrenti al vertice della RSI, nell'agosto 1944, Ricci fu defenestrato,
la G.N.R. ricondotta nei ranghi dell'esercito e fu previsto che, entro la
fine dell'anno, perdesse anche le attribuzioni di polizia. Queste, peraltro,
erano state tenute saldamente dall'organismo investigativo dipendente dal
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