Page 474 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LE ATIIVITÀ DI ISTITUTO DELLA GUARDIA DI FINANZA 473
Guardia di Finanza, trasferito intanto da Roma a Bergamo, seguì la stessa
sorte dal 1° aprile. Grande importanza assunse, invece, l'altra branca del-
l'apparato di controllo dell'economia di guerra, quella concernente il con-
trollo dei prezzi e della produzione e distribuzione delle risorse destinate
ai consumi della popolazione civile. Le insistenze tedesche per l'adozione
di un sistema di ammassi e di razionamento più rigoroso di quello vigente
in Italia sono state già messe in evidenza dalla ricerca del Collotti (L 'am-
ministrazione tedesca dell'Italia occupata 1943-1945 - Lerici, Milano, 1963).
Il recente volume del Klinkhammer (L 'occupazione tedesca in Italia - Bollati
Boringhieri, Torino, 1993) ha posto tali pressioni in relazione diretta con
gli scioperi nelle industrie del nord, tra la fine del 1943 ed i primi mesi
dell'anno successivo, dichiaratamente motivati dall'insufficienza delle ra-
zioni alimentari e dal basso livello delle retribuzioni, che impediva ai la-
voratori di accedere al mercato nero, in fiorente sviluppo dalla fine del1942 .
Tale livello, d'altra parte, doveva essere contenuto non soltanto per
considerazioni antinflazionistiche, ma anche per mantenere elevato il dif-
ferenziale rispetto a quello dei salari nel Reich, così da agevolare il drenag-
gio di forza lavoro a favore dell'industria tedesca.
Le pressioni germaniche condussero in un primo tempo all'istituzio-
ne (d.l. 6 dicembre 1943 n. 833) di un'autorità responsabile del settore,
un "Commissario Nazionale dei prezzi" - nella persona del prof. Carlo
Fabrizi dell'Università di Trieste- sovraordinato, tra l'altro, ad uffici pro-
vinciali di vigilanza prezzi, cui avrebbero dovuto far capo le squadre di
vigilanza annonaria già esistenti presso i comandi della Guardia di Finan-
za e le Questure. Il secondo passo fu la razionalizzazione dell'apparato di
vigilanza, mediante l'istituzione, (d.l. 11 aprile 1944, n. 114) della "Poli-
zia economica", composta da contingenti della Guardia di Finanza e della
polizia repubblicana, con il compito di accertare, reprimere e denunciare
i reati "attinenti alle discipline economiche della produzione, del reperimento, degli
ammassi, della lavorazione e della distribuzione dei prodotti, del tesseramento e del
razionamento, dei consumi e dei prezzi". Il nuovo organismo avrebbe dovuto
avvalersi di 4500 finanzieri e di 500 uomini della polizia repubblicana,
inquadrati in una struttura comprendente comandi provinciali ed un co-
mando centrale alle dirette dipendenze del ministro degli interni, con se-
de a Crema, al quale fu preposto il generale di brigata Angelo Pollina,
richiamato dal congedo. In effetti, il contributo della Guardia di Finanza
non superò mai le 1380 unità, concesse a malincuore dal comando gene-
rale di Brescia, che avrebbe preferito l'attribuzione diretta al corpo delle
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