Page 550 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA RI NASCITA DEI PARTITI, LA SVOLTA DI SALERNO 549
sovrano e del principe ereditario: acrobazie tramite le quali si voleva in
realtà eludere l'autocritica generale della classe dirigente e rimuovere d'un
sol tratto, con l'abdicazione e magari l'esilio di Vittorio Emanuele III e
del figlio, il dibattito sul fascismo, ridotto a mera parentesi, a "invasione
degli Hyksos", secondo la formula, accomodante ed elusiva, proposta da
Benedetto Croce e, a ben vedere, anche più insidiosa della dichiarata scel-
ta repubblicana delle sinistre, Partito d'Azione compreso.
I moderati infine non colsero - o non vollero ammettere - che era
in corso una divaricazione tra le proposte ufficiali dei partiti di estrema
sinistra e la propaganda attraverso la quale essi si radicavano in strati sem-
pre più ampi della popolazione. Correva ormai un abisso fra l'antico Er-
cole Ercoli che sedeva accanto a Badoglio, Arangio Ruiz, Taddeo Orlando,
Raffaele de Courten ... (e lo stesso valeva per Mario Palermo) e quanto ve-
niva insegnato nelle "ore di dottrina" impartite nelle sezioni comuniste
dell'Italia "libera" e, ancor più, nelle formazioni partigiane, alle quali si
insegnava ossessivamente a prodigarsi per spianar la via all'arrivo dell' Ar-
mata Rossa. Sottovalutare questo aspetto della lotta politica porterebbe
a non comprendere affatto il dopoguerra e la necessità, avvertita dai diri-
genti comunisti più accorti, di lasciar trascorrere un periodo di decanta-
zione e persino di auspicare la vittoria elettorale della Democrazia cristiana,
proprio perché, diversamente, avrebbero faticato non poco a contenere
la spinta sovversiva coltivata con prolungata predicazione della rivoluzio-
ne rossa da attuare nelle forme inequivoche di sterminio dell'avversario
di classe, appropriazione e spartizione dei suoi beni, rieducazione dei so-
pravvissuti e quant'altro si traeva dall'esperienza sovietica e dallo stalinismo.
Il raffronto tra il linguaggio nel1944-1945 utilizzato dall'estrema si-
nistra nelle regioni liberate e quello di proclami e giornali " dei Garibaldi-
ni" a nord della linea gotica ci dà conto della divaricazione tra due Italie,
destinata a pesare sul seguito della vita nazionale anche oltre la morte di
Stalin, le rivelazioni di Kruscev al XX congresso del PCUS, i "fatti di Un-
gheria" e a collegarsi direttamente con le ricorrenti ondate neorivoluzio-
narie, che nei decenni seguenti trovarono alimento soprattutto al nord,
non già perché lì fosse più aspro lo scontro sociale ma proprio perché vi
permaneva più profonda e radicata l'intossicazione prodotta da mesi di
martellante promessa dell" 'ora della rivoluzione", dell'attesa dell" 'Arma-
ta Rossa''.
Il prolungamento della guerra partigiana non mancò di concorrere
aH' esasperazione di tale divario, spingendo su posizioni via via più radi-
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