Page 554 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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LA RINASCITA DEI PARTITI, LA SVOLTA DI SALERNO 553
poter creare tutte le condizioni materiali, politiche e morali per accrescere il loro sfor-
zo bellico" <30l con implicita contrapposizione di tale "Armata italiana" alle
strutture militari sino a quel momento incardinate sul giuramento di fe-
deltà al Re.
L'"Armata italiana" sarebbe stata infatti espressione diretta della vo-
lontà di lotta della "nazione" o meglio del "popolo" in una guerra nella
quale il "partigianato" aveva ormai la meglio sul "patriottismo" e !"'in-
ternazionale di classe" sull'"italianità".
Per i socialisti, anche in connessione con la loro minor presenza or-
ganizzata nella lotta di liberazione, soprattutto nell'Italia settentrionale,
ove le Matteotti furono spesso allestite nelle ultime settimane di guerra, con
mezzi bellici spesso forniti dalle formazioni Giustizia e Libertà, che a loro
volta ne ricevevano da lanci anglo-americani, l'inderogabile urgenza di dar
vita alla "nazione armata" in sostituzione di Regio Esercito, Regia Mari-
na, ecc., era anche più netta e scontata. L'atteggiamento dei socialisti nei
confronti del futuro delle Forze Armate si spiega, d'altronde, con molti
decenni di antimilitarismo, dai toni spesso millenaristici e profetici, diffu-
sosi anche in Italia da fine Ottocento, in sintonia con utopie tolstoiane
di pace universale perpetua e affratellamento tra i popoli, imbe-
vute di messianesimo passato indenne attraverso le drammatiche contro-
prove fornite dalla storia e, dopo la grande guerra, dallo stesso imperia-
lismo sovietico. Sul terreno della questione militare i socialisti si dispone-
vano dunque a fungere da variante subordinata del PCI più ancora che
in altri settori della ricostruzione.
Con il loro massimalismo e la tradizionale mancanza di senso stori-
co, oltreché dello Stato, essi offrivano anzi indirette patenti di maggiore
attendibilità al PCI, di gran lunga più scaltro e uso a utilizzare il doppio
binario; la minaccia di scardinare l'interno assetto dello Stato, alternativa
alla profferta di concorrere alla salvaguardia e/o restaurazione di alcuni
suoi muri portanti (Difesa compresa), a patto ne venissero mutati fonda-
menta, colori, scopi, gruppi dirigenti e collocazione dell'Italia negli schie-
ramenti delle alleanze internazionali.
La riflessione sulla storia degli ultimi due secoli spingeva sui pascoli
dell'utopia anche antichi mazziniani come, per esempio, il Livio Pivano,
(30) V. Ilari, Storia del Servizio militare in Italia, IV, Soldati e partigiani (1943-1945), Ro-
ma, Centro militare studi strategici, 1991. Dello stesso v. Storia militare della prima
repubblica, 1943-1993, Roma, Casa Editrice Nuove Ricerche, 1994.
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