Page 581 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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                   Basta un breve cenno dei problemi della giustizia civile che, al di qua
              e al di là del fronte,  furono quelli consueti della lentezza delle cause, ag-
              gravati dalle ulteriori difficoltà provocate, specie nel sud, dalla situazione
              di guerra.

                   Per evitare che le difficoltà delle  comunicazioni e altre contingenze
              dannose cagionassero l'estinzione dei diritti e delle azioni giudiziarie il Go-
              verno  Badoglio con R.D.L.  3 gennaio  1944 n.  l  dispose la sospensione
              delle prescrizioni e dei termini giudiziari per la durata della guerra. Con
              successivi  decreti  furono  sospesi gli  sfratti  e,  dopo la  svolta  di  Salerno,
              venne adeguata alla situazione di guerra la normativa dei contratti agrari
              con  una  maggiore  protezione degli  affittuari.


              La giustizia penale nella repubblica di Mussolini

                   Già si è visto che anche nella Repubblica di Salò per i reati comuni,
              fatta eccezione per i delitti che non avevano risvolti politici o militari op-
              pure ripercussioni sull'ordine pubblico, continuò ad operare la magistra-
              tura ordinaria applicando i codici penale e di procedura penale. Solo in
              materia annonaria fu mutata la composizione dei collegi giudicanti intro-
              ducendovi un membro laico, tratto dagli uffici preposti alla disciplina dei
              consumi, evidentemente per controllare le decisioni dei magistrati, inclini
              all'indulgenza in questo settore. Il provvedimento ebbe scarsi effetti data
              la prevalenza numerica e qualitativa dei giudici di professione sicché non
              risultarono  alterate la  serenità e  l'equilibrio  delle  decisioni.
                   Il  ferreo  regime  militare e il  rigore  del  coprifuoco tennero  a  freno
              la criminalità comune che non assunse le dimensioni di quella del sud an-
              che  perché non  ne  ricorrevano  i  fattori  eziologici.
                   Nell'ambito dei reati lesivi della sicurezza dello Stato e degli interessi
              militari spietate furono le  sentenze dei  molteplici  tribunali straordinari,
              speciali, militari. Esse si posero in netto contrasto con i criteri di mitezza
              seguiti  dai giudici  militari  del Regno  d'Italia.
                   Questo divario  si  spiega  in  parte con  la  struttura autoritaria  della
               repubblica  neofascista  e soprattutto  con  la  dilagante guerriglia che essa
              doveva affrontare. Vennero creati tribunali fascisti provinciali per punire
              gli iscritti al partito che dopo il25 luglio avevano rinnegato il giuramento
               di fedeltà al duce e al regime. Fortunatamente questi improvvisati organi
              giudiziari  furono  scarsamente  operativi.








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