Page 86 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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86 GIUSEPPE CONTI
settembre riguardo allo "status" dell'Italia e quindi neppure riguardo ai
compiti dell'ACC che restavano- in primo luogo- quelli di far rispetta-
re i termini dell'armistizio e di assicurarsi dell'efficienza dell'amministra-
zione italiana e soprattutto che i suoi deliberati fossero in armonia con
i termini dell'armistizio, come scriveva la pubblicazione ufficiale sull' ope-
ra dell'AMG e l'ACC già citata.< 28 >
Non avendo compreso questo principio fondamentale- o non aven-
do voluto comprenderlo -la parte italiana andò incontro per tutto il 1944
a una serie inevitabile di delusioni, che facevano seguito ad altrettante at-
tese suscitate ora da questo, ora da quell'evento.
Una svolta decisiva parve presentarsi finalmente con la liberazione
di Roma, obiettivo minore militarmente, ma ugualmente molto atteso da
parte italiana per i risultati politici che si sperava ne potessero scaturire,
grazie anche alla contemporanea nascita del primo governo Bonomi. An-
cora una volta si trattò di un "falso allarme": mentre gli italiani amavano
credere - per dirla con Coles e W einberg - che il cambiamento avrebbe
potuto comportare un sostanziale miglioramento all'attuale "status" e por-
tare a qualche cosa che somigliasse a un rapporto fra uguali, per gli alleati
era soltanto un'occasione per alleggerire il loro peso nell'amministrazione
del territorio liberato, ora che il governo italiano poteva ritornare nella
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sua sede naturale.<9>
Nei mesi successivi l'unico risultato concreto sarebbe stata la restitu-
zione - in varie tappe - dei territori liberati dall'avanzata alleata, fino
al suo arresto davanti alla "linea Gotica". Le attese più vive furono tutta-
via legate all'evento politico che fu definito con una certa enfasi giornali-
stica il "New Deal per l'Italia", nato dalla dichiarazione di Hyde Park.
L'annuncio congiunto dato il 26 settembre da Churchill e Roosevelt, della
(28) Resoconto, cit. p. 33. Si spiega così il fatto che il personale dell'ACC diminuì molto
lentamente: in SICILIA, ad esempio si passò dai 176 funzionari della fine di gen-
naio, a 111 della fine di maggio, ai 35 a fine ottobre. In effetti l'Italia era ufficial-
mente una "nazione nemica" e tale rimase fino al trattato di pace; del tutto ininfluente
fu perciò la condizione di "cobelligerante" riconosciutale nell'ottobre 1943; cfr.
E. Aga Rossi, La politica americana, cit. p. 165. In realtà, secondo Macmillan, op.
cit., 13 genn. 1944, con il passaggio dal governo diretto a quello indiretto vi sareb-
be stata da parte di Londra e Washington, una forte sottolineatura dei propri "di-
ritti" di libertà d'azione per quanto riguardava gli obiettivi bellici. La formula
adottata sarebbe stata " ... così rigida da riportare lo stato delle cose indietro rispetto a quello
che abbiamo già promesso a Badoglio e da prendere con una mano quello che si dà con l'al-
tra ... " Questo comportava un passo indietro.
(29) H. L. Coles-A.K. Weinberg, op. cit., p. 454.
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