Page 87 - L'Italia in Guerra. Il quinto anno 1944 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1944-1994)
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AMMINISTRAZIONE ALLEATA E GOVERNO ITALIANO NELL'ITALIA LIBERATA 87
volontà alleata di adottare appunto una nuova politica verso l'ex nemico,
riguarda va in particolare: lo scambio di rappresentanti diplomatici, l'e-
stensione all'Italia degli aiuti UNRRA, e più in generale gli aiuti per la
ricostruzione economica del paese, finalizzata in primo luogo agli obietti-
vi militari della comune lotta contro la Germania e il Giappone, una par-
ziale attenuazione dell'azione di controllo dell'A CC. <30)
Pur tralasciando la delusione provocata dalla mancata realizzazione
della incauta promessa di Roosevelt di un aumento della razione di pane,
resta il fatto che l'unico risultato concreto per l'immediato fu la caduta
della "C" centrale della Commissione Alleata che alla fine di ottobre ces-
sava di essere "di controllo" .<3t)
Questo almeno nominalmente, perché la situazione non sembrò mi-
gliorare - almeno per il momento - proprio a detta dei rappresentanti
di quel settore che più di ogni altro avrebbe dovuto trarre vantaggio da
un allentamento dei vari lacci che inceppavano l'azione italiana. Mi riferi-
sco ovviamente al settore militare chiamato - ancora nella dichiarazione
di Hyde Park- ad uno sforzo decisivo nella lotta contro il comune nemico.
Alla metà di settembre, poche settimane prima della dichiarazione
di Hyde Park, il Capo di Stato Maggiore Generale maresciallo Messe, fa-
cendo il bilancio di un anno di cobelligeranza, denunciava al sottosegreta-
rio agli Esteri Morelli una situazione divenuta insostenibile poiché a un
anno dalla firma dell'armistizio, nessuna variazione di atteggiamento era
intervenuta da parte alleata. Secondo Messe, anzi gli alleati, nonostante
la piena collaborazione e la leale osservanza delle norme armistiziali, si
erano irrigiditi, sulle loro posizioni, " ... soffocando ogni iniziativa, impedendo
l'intensificazione della nostra partecipazione operativa alla lotta contro i tedeschi,
annullando praticamente il libero manifestarsi della sovranità nazionale in quelle
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stesse province che man mano erano restituite al Governo Italiano" .<3 )
La situazione non era peraltro destinata a cambiare almeno per il mo-
mento, se è vero che ancora in gennaio e febbraio 1945 Messe tornava
a denunciare con le stesse parole usate da Badoglio la "pesante bardatura"
del controllo che sotto molti aspetti si era "raffittita e acutizzata, annullando
(30) Cfr. Resoconto., cit. p. 48, 55, 63-4.
(31) Ibid. p. 64; H . L. Coles-A.K. Weinberg, op.cit., p. 492 e sg.
(32) A.U.S.S.M.E., 1-3, 9118, " L 'Italia nelle relazioni con gli alleati dopo un anno dall'armisti-
zio", 15 settembre 1944, accompagnato da un foglio scritto a mano nel quale si
legge: "Trasmesso la sera del 15/9 a S. E. Morelli, Sottosegretario Min. Esteri, via
Boncompagni 30, con lettera di accompagno di S. E. Messe".
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