Page 102 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                    Anche sotto il profilo dell'organizzazione del lavoro di revisione e ma-
               nutenzione,  il  passaggio  ai  velivoli  alleati  comportò un radicale cambia-
                                  4
               mento di  mentalità. <3>  Se  infatti,  come rilevò  il  t.  col.  Roveda, velivoli  e
               motori americani coniugavano il maggior livello di efficienza a minori esi-
                                                 44
               genze di manutenzione e revisione, < > l'obbiettivo generale era quello di
               giungere "all'organizzazione dei servizi tecnici e logistici secondo i criteri
               e le forme in vigore per la RAF, allo scopo di semplificarli tendendo all'u-
               nificazione,  per quanto  possibile,  delle  pratiche  relative,  sia  nell'ambito
               del  Comando dell'Unità [Aerea},  sia  in  quello  dei Reparti,  degli  Enti di
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               costruzione e riparazione nonché dei magazzini". < > Rimanendo nell' am-
               bito strettamente tecnico,  su due terzi dei  P-39N fu  riscontrata la  corro-
               sione  della  sezione  caudale  tanto  avanzata  da  precluderne  l'attività  di
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               volo.< 6>
                    Con  l'introduzione del  concetto  di  "riserva  magazzino"  introdotto
               con gli Airacobra la Squadra Riparazione Aeromobili (SRA) del Raggrup-
               pamento Caccia dovette dotarsi di un "Nucleo Voli del Servizio Tecnico"
               con il "duplice impiego di collaudo e trasporto-collegamento" e che giun-
               se ad avere una forza  di 48 apparecchi (38 P-39, cinque Saiman 202.M,
               dueJu.87, un esemplare ciascuno di BR.20, Ca.133 ed FL.3).< 47 > È facile
               immaginare l'incredulo disappunto dei  piloti italiani di  fronte  a una tal
               mole di aerei fermi  e,  dal loro punto di vista,  colpevolmente inutilizzati:
               per un'Aeronautica abituata a far volare anche i tavoli, avere 73 P-39 effi-
               cienti al 12 gennaio 1945 per schierarne meno della metà doveva rappre-
               sentare un assurdo.< 48 > Se l'ampiezza della linea Airacobra fece  assumere
               alle revisioni le caratteristiche di vera e propria produzione, l'aspetto più
               significativo sotto  il profilo della  mentalità fu  il passaggio alla  manuten-
               zione programmata alla  quale si  collegava un'apposita modulistica (il fa-



               (43)  Per una esposizione dettagliata ma ricadente fuori dell'ambito temporale di questa
                    relazione cfr.  "Riassunto della  conversazione svoltasi fra  l'Eccellenza il  Ministro e
                    il  Wing Commander  Clay  il  2.5.1944",  in  AUS/AM,  GDL.
               (44)  DS  Stormo  Baltimore,  cit.,  p.  5.  Analoghi  problemi  sono  stati  registrati  in  anni
                    più recenti con l'introduzione in servizio italiano dei Tornado tanto nelle versioni
                    da  bombardamento  (IDS,  nel  1982)  quanto  da  caccia  (ADV,  1995).
                (45)  Ajmone-Cat a Buscarlet, prot. 010459/Sg. U.,  13 febbraio 1945, in AUS/AM, GDL,
                    carteggio  rapporti  con  gli  Alleati.
                (46)  G.  Alegi-Catalanotto,  Coccarde  tricolori, cit.,  p.  138.
                (47)  DS Comando Raggruppamento Caccia-Servizi Tecnici (8.9.1944-8.5.1945), p. 25-26.
                (48)  Il  numero  in  DS  Comando  unità  Aerea,  1945, sub  data.








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