Page 97 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 97

LE  OPERAZIONI  DELLA  REGIA  AERONAUTICA  NEL  1945                89

              giunge al fango di Palata, di Nuova, di Leverano, di Lecce, quello di Can-
              ne.  I  mezzi  non  sono  sufficienti  neppure  per  una  minima  parte,  né  c'è
              da attendersi aiuti esterni; l'esperienza ormai lo  da per certo. La  disper-
              sione  delle  forze  del  Raggruppamento  che  può  vivere  soltanto  se  unito,
              sarebbe fatale a questo organismo che ha assoluto bisogno di riordinarsi.
              Le  aspirazioni dei  piloti vengono ad essere frustrate:  il  premio agognato
              schiacciato  di  colpo".  <27)
                   Come Bowen Buscarlet ebbe modo di dire ad Ajmone-Cat, tale fran-
              chezza portava gli inglesi ad avere "molta stima del ten. col.  Fanali come
              aviatore" ma dava l'impressione "che il  Raggruppamento Caccia sia un
                                           2
              po'  una  piccola  repubblica". <8)
                   Ulteriore turbativa veniva dall'Ufficio I che, retto dal ten. col. Felice
              San tini, era impegnato tra l'altro in una delicata attività di epurazione che
                                                       2
               non  poteva  non  avere strascichi  polemici.< 9)  L'Ufficio  I  tendeva  inoltre
               "ad assorbire attività e ad evitare [sic:  recte, invadere} campi non di sua
              competenza, provocando proteste e reclami giustificati che mi costringo-
              no  ad  intervenire  e,  naturalmente,  non  a  favore  di  detto  Ufficio  che  se
              fosse lasciato fare, finirebbe con l'assumere sviluppi, proporzioni ed attri-
              buzioni non adeguate alle importantissime ma ben definite attività che gli
              sono  devolute" .  (30)
                   Ajmone-Cat considerava,  a  ragione,  assai grave il  diffuso  "impiego
              di ufficiali informatori presso i reparti", che,  "oltre ad essere sostanzial-
              mente in decoroso ed offensivo per i comandi e per il personale", rischia-
              va il più delle volte di "falsare[ ... } la verità per incapacità di apprezzamento,
              sconoscenza [sic}  della situazione e degli stessi elementi psicologici deter-
              minati dai fatti".  Il ricorso agli  informatori, concludeva Ajmone-Cat, di-
              veniva pericolosa "perché non riuscendo a rimanere ignorato ai sorvegliati
              può provocare reazioni più serie degli inconvenienti che si  propone di ri-
              levare."



              (27)  D.  Fanali,  "Promemoria di  servizio ... ",  cit.
              (28)  Ajmone-Cat,  "Conversazione AVM  Bowen Buscarlet il giorno  16 gennaio  1945" ,
                   17  gennaio  1945,  in  AUS/AM,  GDL,  carteggio  rapporti  con  gli  Alleati.
              (29)  Non esiste alcuno studio sull'epurazione,  argomento la  cui delicatezza fu  all'epoca
                   sottolineata dalle numerose e ripetute circolari susseguitesi in argomento: 8456 del
                   26  settembre  1944,  11001/S del  24  ottobre,  15944  del  15  dicembre  1944,  997
                   del  15  gennaio  1945,  1784 del  23 gennaio, 2670 del 9 febbraio,  4852 del  9  feb-
                   braio,  9453/AG del  31  marzo.
              (30)  Ajmone-Cat a Bowen Buscarlet, prot. 010270/Sg. U., 26 gennaio 1945, in AUS/AM,
                   GDL,  carteggio  rapporti  con  gli  Alleati.








   III-VOLUME-SESTO-anno.indd   89                                                      22/03/16   09:33
   92   93   94   95   96   97   98   99   100   101   102