Page 94 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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              gruppi operativi erano il  10°  e 12°, entrambi del 4°  Stormo, su P-39 Ai-
               racobra, il 20°  del  51° Stormo ed il  102° del  5°. Proprio dalla documen-
              tazione  del  5°  Stormo  Caccia,  i  cui  dipendenti  tre gruppi  non  svolsero
              alcuna  attività  bellica  dal  P  gennaio  1945  in  avanti,  può  desumersi  lo
              stato di  logoramento e usura del  residuo  materiale italiano: il  23  marzo
              il maggiore Mario Bacich, comandante lo  Stormo, tributò al  l O l  Grup-
                                                                           0
              po il seguente elogio: "Esprimo il vivo compiacimento all'ufficiale tecnico
              ed agli  specialisti tutti del  l O  1°  Gruppo Caccia per aver realizzato - su-
              perando notevoli difficoltà e fasi  particolarmente critiche di lavoro dovu-
              te alla deficienza del materiale - la  totale efficienza bellica dei velivoli in

              dotazione  al  reparto". OSl
                   Preoccupazione comune a tutti i reparti operanti sui Balcani era quello
              dei rapporti con i partigiani locali che, non riconoscendo o ignorando na-
              zionalità ed alleanza degli interlocutori, sottoponevano gli  aviatori preci-
              pitati  nel  loro  territorio  a  ''un  trattamento  umiliante  ed  offensivo  pari
              soltanto a  quello  che  può subire un fuorilegge". 09)  Slessor  ammise l'esi-
              stenza di questo problema "in certa misura inevitabile", aggiungendo che
               "anche  noi  abbiamo  avuto esempi  di  equipaggi  alleati  maltrattati  dopo
                                                                           20
              atterraggi  di  fortuna  o  dopo  lanci  in  paracadute  sui  Balcani". < >
                   Minoritaria, anche se  molto significativa sotto altri profili, l'attività
              clandestina culminata nelle audaci operazioni condotte dietro le linee dal
              te n.  Furio Lauri. < > Operando inquadrato  nella  No.1  Special Force bri-
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              tannica, ma sempre orgogliosamente in divisa italiana, sul finire della guerra
              Lauri effettuò con il  Fieseler Fi.156 Storch MM.12822, anch'esso con le
              coccarde italiane, diverse missioni speciali volte al recupero di personale
              alleato  o  partigiani  italiani,  meritando  infine  la  MOVM.
                   Come è sempre il caso per enti e reparti di supporto, è difficile ren-
               dere conto compiutamente dell'attività che il Raggruppamento Idro con-
              tinuò a svolgere un'efficace opera di scorta convogli, collegamento e soccorso


               (18)  AUS/AM,  DS  5°  Stormo,  1945, sub  data.
               (19)  D.  Fanali,  "Promemoria  di  servizio ... ",  ci t.
               (20)  Slessor  a  Ajmone-Cat, JCS  1076,  cit.
               (21)  Sulle vicende di Lauri cfr.  G.  Alegi, "L'ultimo Storch", Aerofan.  3/1983; Id. "Una
                   Cicogna  speciale",]P4 Aeronautica,  7/1993,  p.  76-82;  Stefano  Cosci,  "Vola  Cico·
                   gna ... ", Rivista Aeronautica,  3/1995, p.  54-59. Nel  1995 lo  Storch di  Lauri, acqui-
                   stato  con  i  fondi  stanziati  per  il  50°  anniversario  della  guerra  di  liberazione,  è
                   rientrato  in  Italia  per  essere  conservato  presso  il  Museo  Storico  AMI.








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