Page 104 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               dell'Estremo Oriente e contro l'altro nostro comune nemico il Giappone,
               dopo  la  sconfitta  della  Germania".<53)
                    La proposta Slessor fu ripresa, senza citarla, tre mesi dopo da Ajmone-
               Cat quando, il 28 aprile 1945, trasmise all'air vice marshal Brodie, capo
               della sub commissione alleata d'armistizio, un promemoria nel quale, pas-
               sato in rassegna il  contributo che l'Aeronautica riteneva d'aver dato alla
               guerra contro i tedeschi, passava ad esaminare le aspirazioni della R. Ae-
               ronautica.<54>  Sebbene,  per  ammissione  dello  stesso  Capo  di  Stato  Mag-
               giore,  la  fine  delle  operazioni  sul  fronte  italiano  rendesse  superate  gli
               obbiettivi  definiti  "attuali",  questi  erano  consistiti  in:
                    ''a)  Dare un più ampio e diretto  contributo alla fine  della guerra in  Italia.
                    Il  settore  Balcanico  si  sta  riducendo  e  perde  importanza.

                    Se possibile fare operare l'Unità Aerea sul fronte italiano per opera-
               zioni  tattiche contro le  truppe e le  organizzazioni tedesche,  impiegando
               eventualmente  anche  i  Macchi.

                    I  bombardieri pesanti [sic}  continuerebbero ad agire per il  riforni-
               mento  dei  partigiani.

                    I trasporti continuerebbero i loro servizi così necessari al Paese nelle
               presenti  condizioni.
                    Gli idrovolanti non avrebbero che da proseguire il loro attuale servi-
               zio  di  sorveglianza,  esplorazione  e soccorso.
                    b)  immagazzinare anziché demolire gli aerei che non dovrebbero  essere impie-
               gati per gli  scopi  sopradetti,
                    concentrandoli tutti, sotto controllo Alleato, su di uno o più aeropor-
               ti  non  impiegati  per la  guerra.

                    E ciò sia per guadagnare tempo e lavoro,  sia per non privare la su-
               perstite Aviazione di  quei pochi mezzi  che,  in mancanza di meglio,  essa
               cercherebbe, a guerra finita, di tenere in efficienza con risorse di artigia-
               nato,  se  in  assenza  di  possibilità  industriale.
                    Limitare le demolizioni all'indispensabile per l'efficienza degli aerei
               da  impiegare  in  questa  ultima  fase  della  guerra  europea".



               (53)  Ibid., p.  3.
               (54)  Ajmone-Cat a Brodie, prot. 011070/Sg. U.,  28 aprile 1945, in AUS/AM, GDL, car-
                    teggio  rapporti  con gli  Alleati.








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