Page 122 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 122
114 MARCO CUZZI
Il piano prevedeva un trasferimento del leader della R.S.I. a Sondrio.
Tuttavia il 18 aprile il Duce lasciò il Garda alla volta di Milano. Accanto
alla "soluzione militare", rappresentata dal RAR, Mussolini voleva tenta-
re un'altra via d'uscita, meno gloriosa del sogno pavoliniano ma forse me-
2
no cruenta: la trattativa.<5l
Alla base delle trattative della primavera 1945 ci fu la cosiddetta "Ope-
razione Ponte". Il tentativo da parte di alcuni esponenti politici ed intel-
lettuali della R.S.I. di aprire un canale di dialogo con i partiti antifascisti
o almeno con una parte di essi non era mai venuto meno. Drasticamente
ridotti al silenzio da Mussolini nell'autunno 1943, i "pontieri erano tor-
nati ad agire con meno clamore dal luglio 1944. Da quella data si erano
tenute alcune riunioni a Milano, presso la casa di via Montenapoleone
di Gastone Gorrieri, capo ufficio stampa della "Muti". In seguito, le riu-
nioni si erano trasferite nell'abitazione dell'avvocato Pulvio Zocchi, uno
dei tanti ex sindacalisti rivoluzionari ravvicinatisi al Mussolini repubblicano-
sociale. Si trattava di riunioni alquanto confuse, controllate regolarmente
dagli informatori dell'UPI e della Polizia, alle quali partecipavano espo-
nenti della sinistra sindacale e liberale dei PFR come Manunta, nebulose
figure sedicenti partigiane come Gabriele Vigorelli, anziani antifascisti con-
vertiti alla R.S.I. o semplicemente, come nel caso di Carlo Silvestri, con-
vinti di una compiuta redenzione socialista del Duce, pittoreschi esponenti
"rivoluzionari" come Germinale Concordia detto "il piccolo Lenin". Alle
riunioni partecipò in una prima fase anche Corrado Bonfantini, coman-
dante militare delle Brigate "Matteotti", il quale tuttavia nel novembre
2
1944 preferì abbandonare lo strano gruppo.< 6> Nel corso delle riunioni
si discuteva di ogni argomento, dalla politica internazionale alle questioni
sociali, alla ricerca di una sorta di comune denominatore che potesse as-
(25) Ancora il 17 aprile il console Onori non era riuscito ad approntare in Valtellina
un sistema difensivo completo (Piero Pisenti, Una Repubblica necessaria (R.S.l.), Gio-
vanni Volpe Editore, Roma, 1977, p. 166-167).
(26) Circa la temporanea adesione di Bonfantini al gruppo Gorrieri-Zocchi si veda: Ed-
mondo Cione, Storia della Repubblica Sociale Italiana, Latinità, Roma, 1951, p. 314-315;
Gloria Gabrielli, Carlo Silvestri socialista, antifascista, mussoliniano, Franco Angeli, Mi-
lano, 1992, p. 294-295; Alessandro Zanella, cit., p. 100. Le riunioni erano control-
late da confidenti del Ministero degli Interni. In un rapporto del 20 novembre 1944
un informatore metteva al corrente Buffarini-Guidi delle personalità che partecipa-
vano agli incontri: oltre a Gorrieri, Vigorelli, Zocchi, Silvestri e Concordia, veniva-
no menzionati il Ministro dell'Educazione Nazionale Carlo Alberto Biggini e l'ex
prefetto di Milano Piero Parini. Anche in tale relazione veniva citato il nome di
Bonfantini (Glauco Buffarini-Guidi, cit., p. 185).
III-VOLUME-SESTO-anno.indd 114 22/03/16 09:34