Page 262 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               però  anche  molti  democristiani,  democratici  del  lavoro,  indipendenti,
               estranei  al  CLN e  fra  gli  stessi  liberali.  Sin  dalla  prima seduta,  la  netta
               politicizzazione dell'Assemblea emerse dal dibattito sulle  telegrafiche  di-
               chiarazioni del presidente del Consiglio, Ferruccio Parri, che vide i con-
               sultori ripartirsi secondo le tradizionali suddivisioni ideologico-partitiche
               e l'o n.  Roberto Lucifero prendere la parola quale rappresentante ufficiale
               dell'" opposizione".
                    Degli umori e dei  rispettivi pesi  nelle  votazioni qualificanti si  ebbe
               conferma dalle prime votazioni ad appello uninominale, a cominciare da
               quella sull'emendamento Merli n, che stabiliva l'obbligatorietà del voto. Su
               335  presenti, esso passò per  179 favorevoli  contro  156. L'emendamento
               Sotgiu, tendenzialmente contrario al sistema proporzionale, a sua volta ven-
               ne battuto per  139 voti contro  146: espressione,  questi ultimi, di comu-
               nisti,  democristiani  e  socialisti,  decisi  a  spingere  verso  una  più  netta
               coincidenza tra consenso elettorale e rappresentanza parlamentare. Infine
               sulla ripartizione dei seggi del collegio unico nazionale liberali e forze 'mi-
               nori' risultarono schiacciati (appena 85 voti contro  188) da chi aveva in-
               teresse  a  trarne  il  massimo  beneficio  per  i  "partiti  maggiori".
                    Benché esuli  dai limiti cronologici  indicati dal titolo  del convegno,
               non ci  si  può esimere, in questa sede, dal fermare l'attenzione sulla deci-
               sione infine  più importante della  Consulta:  cioè  il  varo  della  legge  elet-
               torale  per  la  Costituente:  materia  sulla  quale  era  previsto  il  suo  parere
               obbligatorio.
                    Il 22 novembre 1945 il governo trasmise lo schema del decreto legge
               sulle  modalità di elezione dell'Assemblea costituente e delle  amministra-
               zioni locali. La parte relativa a queste ultime venne restituita il 22 dicem-
               bre con modesti ritocchi, accolti nel DDL 7 gennaio 1946 n.  l  sulla elezione
               delle amministrazioni comunali. L'altra, approntata da una commissione
               ad hoc formata da  18 membri in rappresentanza dei partiti dèl CLN e da
               eminenti  specialisti di  diritto  pubblico  e insediata  il  1°  settembre  1945
               dal ministro per la Costituente, il  socialista Pietro Nenni, andò incontro
               a un lungo esame. Già lo schema era frutto di accesi confronti su obbliga-
               torietà e facoltatività del voto, sull'opzione tra maggioritario e proporzio-
               nale e, qualificante, sui poteri della futura assemblea (legislativi o meramente
               costituenti).  Dal canto  suo  l'apposita  commissione  istituita  in  seno  alla
               Consulta  dedicò  ben  27  sedute  all'esame  dello  schema,  mentre l'assem-
               blea  plenaria  se  ne  occupò  in  tredici  sedute  dall'll  al  2 3  febbraio.









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