Page 299 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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IL PROBLEMA DELLE FRONTIERE ORIENTALI 291
zia Giulia, sia per le esigenze connesse alla politica di unità nazionale e
in vista delle prime consultazioni elettorali, sia a seguito degli sviluppi della
politica estera sovietica, che, sostenendo la soluzione dal Territorio Libe-
ro, non fu più in totale sintonia con le rivendicazioni jugoslave.
Se la spregiudicatezza al limite del cinismo contraddistinse la politi-
ca del PCI, la linea del CLNAI e dei partiti non comunisti di Trieste si
nutrì inizialmente di illusioni, per trovarsi poi presa tra i due fuochi di
un nazionalismo fatalmente contiguo ad una collaborazione con il "fasci-
smo" e del comunismo di fatto filo-slavo. Si è già visto, nel convegno di
questa serie dedicato all'anno 1944, come il CLNAI cercasse di instaurare
una politica di buoni rapporti e di collaborazione con gli organi della resi-
stenza jugoslava e come tale linea suscitasse subito le aperte riserve del-
l'anti fascismo triestino non comunista, soprattutto di fronte all'appello
nel quale, il 10 giugno 1944, si additava "alle popolazioni italiane della
Venezia Giulia" il "dovere" di "arruolarsi nelle formazioni italiane che
già si sono costituite ... in collaborazione con le truppe del maresciallo Ti-
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to o nei reparti italiani ... al comando del maresciallo Tito".< 6l
La ratio della collaborazione militare con Tito veniva spiegata da Leo
Valiani con la necessità di conquistare sul campo nella comune lotta con-
tro l'invasore "i diritti morali e diplomatici al mantenimento di tutto ciò
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che è italiano" .< l Ma il CLNAI e il CLN triestino, di fronte alle prese
di posizione annessionistiche degli jugoslavi, non riuscirono a mantenere
un equilibrio unitario tra chi, i comunisti, sceglieva la via della subordi-
nazione a Tito, e chi invece vedeva i pericoli dell'avanzata delle forze titi-
ne. Così già il12 settembre il terzo CLN triestino inviò al CLNAI un appello
(46) Pubbl. in G. Grassi (introduzione e cura di), Verso il governo del popolo. Atti e
documenti del CLNAI 1943/1946, Milano, 1977, n. 35; cfr. De Leonardis, I rap-
porti diplomatici del CNAI, cit., p. 344-46, 350.
(47) Cit. in Pacor, op. cit., p. 287. In sede politica e storiografica, alcuni hanno esaltato
il significato degli accordi tra CLNAI e Fronte di liberazione sloveno (OF) e tra
garibaldini e titini, vedendoli come un successo per gli italiani che " negoziarono
liberamente", su un "piano di parità", senza ingerenze dei vincitori anglo-americani;
addirittura la subordinazione dei garibaldini al IX Corpus sloveno sarebbe un esem-
pio di cameratismo in armi tra eguali, davanti al quale figura sfavorevolmente la
cobelligeranza delle Forze Armate regie, sottomesse agli alleati (cfr. Pupo, La rifon-
dazione ... , cit., p. 37-38; Pacor, op. cit., p. 281-82). Mi sembra più realistico consi-
derare gli accordi tra CLNAI e OF un esempio delle illusioni nutrite dalla
" diplomazia" antifascista, che non arrecò alcun beneficio, ma anzi danni, alla dife-
sa dei confini orientali, e il passaggio dei garibaldini alle dipendenze di Tito un
caso di tradimento della Patria in nome dell'ideologia.
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