Page 302 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 302
294 MASSIMO DE LEONARDIS
Ellery Stone, senza peraltro chiedere esplicitamente garanzie sull'occupa-
zione alleata di tutta la Venezia Giulia; una precisa assicurazione in tal
senso diede comunque lo stesso Stone nella sua risposta dell' 11 settembre
e a sua volta il presidente del consiglio Bonomi ne prese atto, esprimendo
l'auspicio che il Comando alleato agisse al riguardo con la necessaria rapi-
5
dità al momento del crollo nemico.<5 ) Il tema delle misure da prendere
al momento della ritirata tedesca fu affrontato in ulteriori comunicazioni
tra Palazzo Chigi e la AC (che aveva perso nel frattempo la C di Contro!)
e in un colloquio all'inizio di febbraio 1945 tra Prunas e Harold Macmil-
lan, ministro residente britannico presso il Comando Supremo Alleato del
Mediterraneo. (56)
All'inizio di marzo del1945 si diffusero però voci sull'incontro a Bel-
grado tra il maresciallo Alexander e Tito e sulla richiesta di quest'ultimo
di partecipare all'occupazione della regione contesa; telegrammi dalla le-
gazione a Berna e dall'ambasciata a Washington segnalavano la possibili-
tà di una occupazione jugoslava di Trieste. Il governo italiano sollecitò
in vari modi un chiarimento presso gli alleati. Il 26 marzo il presidente
Bo nomi ricevette da Sto ne l'assicurazione che l'occupazione della Venezia
Giulia sarebbe stata "esclusivamente effettuata da truppe anglo-americane";
tuttavia sarebbe stato difficile impedire che funzionari slavi partecipassero
all'amministrazione delle zone "prevalentemente abitate da popolazioni
slave". Lo stesso giorno Macmillan ripeté a Bonomi la prima assicura-
zione, senza menzionare l'altra eventualità. Da Londra il rappresentante
diplomatico italiano, Conte Nicolò Carandini, non riuscì ad avere dichia-
razioni precise, che ottenne invece l'ambasciatore Alberto Tarchiani a
Washington: la regione in questione sarebbe stata occupata solo dagli
(55) Visconti Venosta aStone, 15·8-44, Stone a Visconti Venosta, 11-9-44, Bonomia
Stone, 16-9-44, in DDI, vol. l, n. 344, 399, 405; cfr. anche Stone a Visconti Veno-
sta, 19-8-44, eStone a Bonomi, 22-9-44, ibi, p. 428, nota 2 e 487, nota 3. La lettera
di Visconti Venosta del 15 agosto veniva a seguito degli Appunti del console Mazio
e del conte Zoppi citati supra (n. 4 e 5); peraltro sembra che il sottosegretario non
condividesse appieno, oltre all'impostazione " nazionalista" dei due, nemmeno le
loro preoccupazioni sulla necessità di controllare la Venezia Giulia (cfr. R. Gaja,
L'Italia nel mondo bipolare. Per una storia della politica estera italiana (1943-1991),
Bologna, 1991, p. 76), il che spiega la mancanza di una esplicita richiesta in tal
senso agli anglo-amencani.
(56) Cfr. Visconti Venosta aStone, 21-11-44, e la risposta della A.C., 27-11-44, DDI,
vol. l, p. 615, n. 541 e nota 5; Prunas a De Gasperi, 8-2-45, ibi, vol. Il, n. 54,
p. 71-73.
III-VOLUME-SESTO-anno.indd 294 22/03/16 09:45