Page 300 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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              per un intervento diplomatico al fine di moderare le pretese degli sloveni
              e di ottenere che gli anglo-americani precedessero questi ultimi nell' occu-
              pazione di Trieste. Il CLNAI trasmise solo la  prima richiesta al governo,
                                                                    48
              che comunque già si  era mosso anche sul secondo punto. < > A dicembre,
              nel  corso  della  missione  al  sud  della  delegazione  del  CLNAI,  fu  il  suo
              presidente,  Alfredo  Pizzoni,  poi  aspramente criticato per questo  dai  co-
              munisti, a chiedere al Comandante Supremo Alleato nel Mediterraneo, il
              maresciallo Sir Henry Maidand Wilson, di  far arrivare per prime a Trie-
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              ste le sue truppe.< 9>  L'appello venne poi ripetuto a Lione,  nel marzo 1945,
              da Valiani e dal generale Raffaele Cadorna, comandante generale del Cor-
              po Vo}ontari  della  Libertà,  che  chiesero  sbarchi  alleati  a  Trieste,  Pola  e
              Fiume.< 50 >
                   Sul piano militare locale il2 ottobre 1944 era stato costituito un effi-
              mero "comando coordinato" tra le formazioni Osoppo,  che respinsero pro-
              poste di tregua dei tedeschi, e i garibaldini, che un mese dopo passarono
              però alle dipendenze del IX Corpus sloveno. Gli sviluppi successivi videro
              da un lato l'eccidio di Porzus dall'altro contatti tra il comandante Borghe-
              se e le  formazioni Osoppo  per una collaborazione in senso ami-slavo. Tale
              prospettiva,  rifiutata  dalle  Osoppo,  venne  anche contrastata  dagli  inglesi,
              che non volevano introdurre ulteriori ostacoli ad una intesa con il  movi-
              mento di Tito ed impedirono quindi  il  coagulo  delle  forze  italiane  ami-
              slave, arrivando in aprile ad opporsi ad una azione congiunta, contro l'a-
                                                                                 51
              vanzata titina, delle Osoppo  e delle formazioni militari del CLN triestino. < >
                   Dal canto suo  quest'ultimo,  ricostituito senza  i comunisti,  respinse
              le  proposte di  un  fronte  ami-slavo  formulate  dal prefetto  Coceani.  Così
              negli ultimi giorni di aprile a Trieste circolarono tre bande armate: le for-



              (48)  Cfr. Dé Robertis, op. cit., p. 201, Magistrati (ministro a Berna) a Bonomi, 25-1044,
                   DDI,  vol.  I,  cit.,  n.  567  e infra.
              (49)  Cfr.  A. Pizzoni,  Alla guida del CLNAI.  Memorie per i figli,  Torino,  1993, p. 92-93.
                   Pizzoni riferì a Sforza e Togliatti, delegati dal governo, i contatti stabiliti tra CLNAI
                   e movimento di  Tito,  ricevendo  "grandi elogi  e incoraggiamenti"  (ibi;  cfr.  anche
                   Sala,  I  rapporti  italo-jugoslavi ... , cit.,  p.  196).
               (50)  Cfr.  Dé Robertis,  op.  cit.,  p.  269.
               (51)  Cfr. Relations between X Flotilla M.A.S. and Osoppo 1st Division, WO 204/7301,
                   Tabella-Prince Borghese, 29-1-45, WO 204/7297, Broad to the Chief ofStaff, 7-3-45,
                   WO 204/2000; De Leonardis, La  Gran Bretagna e la  resistenza ... , cir.,  p.  332-38;
                   G. Valdevit, Resistenza e alleati fra Italia e Jugoslavia, in Qualestoria, marzo 1980,
                   p.  10-11; R. Lazzero, La Decima M.A.S., Milano,  1984, cap. V;  Nesi, op. cit., p. 103.








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