Page 314 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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306 MASSIMO DE LEONARDIS
tono giusto e suggestivo") né Byrnes avevano dato "assicurazioni su alcu-
na questione specifica", anche se sembrava appunto che la linea Wilson
sarebbe stata "approssimativamente" presa come base di discussione.<96l
Da Londra Carandini aveva da tempo segnalato che Sir Orme Sargent,
vice sottosegretario permanente del Foreign 0/fice, giudicava troppo favo-
revole all'Italia la linea Wilson e, pur disposto ad assegnare ad essa Trie-
ste e la costiera istriana fino a Pala, riteneva ''questa soluzione difficilmente
acquisibile", mentre un altro funzionario del Foreign Office aveva ammoni-
to che "le aspettative italiane erano inappropriate alla politica di un paese
sconfitto". (9?)
Le posizioni esposte da De Gasperi nella lettera a Byrnes del 22 ago-
sto furono ribadite e illustrate nell'intervento che il ministro degli esteri
italiano pronunciò il 18 settembre alla Lancaster House di Londra alla con-
ferenza dei ministri degli esteri di Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia,
Cina e URSS. Il comunicato finale della riunione indicò l'obiettivo di una
frontiera fondata su criteri prevalentemente etnici e ciò parve di buon au-
spicio a De Gasperi, specialmente dopo la successiva precisazione di Be-
vin e Byrnes che l' internazionalizzazione alla quale si faceva riferimento
riguardava solo il porto e non la città di Trieste; in realtà il clima di fred-
dezza trovato a Londra dagli italiani aveva fatto temere il peggio.<9B) Una
circostanziata analisi dovuta al segretario della commissione confini, Al-
berico Casardi, aveva peraltro messo in guardia contro un "infondato ot-
timismo" sulla possibilità di ottenere la linea Wilson e ammonito che, "salvo
un miracolo", ci si sarebbe dovuti accontentare "di una linea molto meno
soddisfacente". Il quadro della conferenza dipinto da Casardi era assai
poco roseo per l'Italia. Innanzi tutto era apparsa evidente la disparità di
(96) De Gasperi a Carandini, 4-9-45, DDI, vol. II, cit., n. 490; la lettera di Parri (datata
22-8-45 ibi, n. 446) fu consegnata a Truman il 31 (il resoconto del colloquio in
Tarchiani a De Gasperi, 31-8-45 e la risposta di Truman del 20-9, ibi, n. 478 e
5 54). Il giudizio di Tarchiani in Tarchiani, op. cit., p. 90. Nel suo diario del21 agosto
il leader socialista Pietro Nenni scriveva: "Tarchiani ... È piuttosto ottimista, forse
troppo" e il 28: "L'atteggiamento dell'URSS non è amichevole e quello dell'Inghil-
terra è enigmatico. L'America ci sorride, ma non ha molta voglia di aiutarci sul
serio" (P. Nenni, Tempo di guerra fredda. Diari 1943-1956, Milano, 1981 p. 141).
(97) Cfr. Carandini a De Gasperi, 19-7-45, DDI, vol. II, cit., n. 349; Poggiolini, op.
cit., p. 31.
(98) Un ampio esame dei lavori della conferenza e dell'intervento di De Gasperi in Dé
Robertis, op. cit., p. 388-408 420-21 e De Castro, Il problema di Trieste ... , ci t., cap. VI;
cfr. Carandini a Prunas, 19 e 20-9-45, De Gasperi a Prunas, 20-9-45, De Gasperi
a Prunas, Quaroni, Tarchiani e Saragat, DDI, vol. II, cit., n. 549, 552 e nota 1,555.
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