Page 330 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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              mettendo in chiaro che sarebbe stato eventualmente necessario raggiunge-
              re qualche accordo con il Maresciallo Tito sulla costituzione di un Governo
              Militare Alleato  nella regione.(2) Le aperture inglesi a Tito, il  13 e  14 ago-
              sto  1944, rivelarono che il capo jugoslavo avrebbe accettato che le autori-
              tà britanniche ed americane esercitassero il controllo operativo nell'area,
              ma avrebbe insistito che l'amministrazione locale,  civile e militare,  fosse
              affidata alle autorità jugoslave.  Non si  ebbe alcun  accordo;  né una deci-
              sione  fu  presa  durante la  conferenza  di  Yalta  nel  febbraio  1945.
                   Il 20 febbraio  1945, il Comandante Supremo Alleato del Mediterra-
              neo,  Maresciallo Alexander, propose una soluzione ad interim del proble-
              ma nella quale si prevedeva che egli avrebbe controllato una zona militare
              anglo-americana attorno a Trieste per proteggere le linee di comunicazio-
              ne con l'Austria. Gli Stati Uniti si opposero con forza a tale proposta, obiet-
              tando  che  l'intera  Venezia  Giulia  avrebbe  dovuto  essere  posta  sotto  il
              controllo del Governo Militare Alleato come previsto nei termini dell'ar-
              mistizio italiano.O>  Il tentativo di Alexander di persuadere Tito che la pro-
              tezione  delle  linee  di  comunicazione  fra  Trieste  e  l'Austria  imponeva
              l'occupazione  della  regione  cozzò  contro  una  decisa  resistenza:  il  leader
              jugoslavo rimase fermo sulla sua richiesta di un riconoscimento alleato del-
              l'amministrazione civile  jugoslava nella  regione,  puntualizzando che non
              era  necessario  occupare l'intera Venezia  Giulia  per controllare le  strade
              per l'Austria. In puri termini militari, Tito aveva completamente ragione
              come  Alexander  ammise  privatamente.
                   Churchill aveva mostrato, fino ad allora, un interesse passeggero sul
              futuro della Venezia Giulia, ma all'inizio di marzo  1945 le sue ampie ve-
              dute circa le dimensioni politiche della guerra lo  costrinse ad entrare nel
              dibattito. La  sua crescente ostilità verso Tito lo  portò ad opporsi alle  ri-
              chieste  jugoslave  per la  regione;  questo  accrebbe  il  suo  desiderio  di  ap-
              poggiare il Governo italiano contro i comunisti. Il sostegno alle  richieste
              dell'Italia alla guida dell'Adriatico pensava, avrebbe "salvato l'Italia dalla
              pestilenza Bolscevica". Conscio che gli Stati Uniti "volevano lasciare le deci-
              sioni  sugli  insediamenti  territoriali  alla  conferenza  per  la pace,  e ansiosi  di  non



              (2)  Roberto G.  Ravel,  Between  East and West.  Trieste.  The  United States and the  Co/d War.
                  1941-1954,  (Durham,  N.C. : Duke  University  Press,  1988),  p.  29,  33.
              (3)  Harold Macmillan, War Diaries: The Mediterranean.  1943-1944, (London: Macmillan,
                  1984),  p.  696,  699  (17  &  10  febbraio  1945).








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