Page 330 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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322 JOHN GOOCH
mettendo in chiaro che sarebbe stato eventualmente necessario raggiunge-
re qualche accordo con il Maresciallo Tito sulla costituzione di un Governo
Militare Alleato nella regione.(2) Le aperture inglesi a Tito, il 13 e 14 ago-
sto 1944, rivelarono che il capo jugoslavo avrebbe accettato che le autori-
tà britanniche ed americane esercitassero il controllo operativo nell'area,
ma avrebbe insistito che l'amministrazione locale, civile e militare, fosse
affidata alle autorità jugoslave. Non si ebbe alcun accordo; né una deci-
sione fu presa durante la conferenza di Yalta nel febbraio 1945.
Il 20 febbraio 1945, il Comandante Supremo Alleato del Mediterra-
neo, Maresciallo Alexander, propose una soluzione ad interim del proble-
ma nella quale si prevedeva che egli avrebbe controllato una zona militare
anglo-americana attorno a Trieste per proteggere le linee di comunicazio-
ne con l'Austria. Gli Stati Uniti si opposero con forza a tale proposta, obiet-
tando che l'intera Venezia Giulia avrebbe dovuto essere posta sotto il
controllo del Governo Militare Alleato come previsto nei termini dell'ar-
mistizio italiano.O> Il tentativo di Alexander di persuadere Tito che la pro-
tezione delle linee di comunicazione fra Trieste e l'Austria imponeva
l'occupazione della regione cozzò contro una decisa resistenza: il leader
jugoslavo rimase fermo sulla sua richiesta di un riconoscimento alleato del-
l'amministrazione civile jugoslava nella regione, puntualizzando che non
era necessario occupare l'intera Venezia Giulia per controllare le strade
per l'Austria. In puri termini militari, Tito aveva completamente ragione
come Alexander ammise privatamente.
Churchill aveva mostrato, fino ad allora, un interesse passeggero sul
futuro della Venezia Giulia, ma all'inizio di marzo 1945 le sue ampie ve-
dute circa le dimensioni politiche della guerra lo costrinse ad entrare nel
dibattito. La sua crescente ostilità verso Tito lo portò ad opporsi alle ri-
chieste jugoslave per la regione; questo accrebbe il suo desiderio di ap-
poggiare il Governo italiano contro i comunisti. Il sostegno alle richieste
dell'Italia alla guida dell'Adriatico pensava, avrebbe "salvato l'Italia dalla
pestilenza Bolscevica". Conscio che gli Stati Uniti "volevano lasciare le deci-
sioni sugli insediamenti territoriali alla conferenza per la pace, e ansiosi di non
(2) Roberto G. Ravel, Between East and West. Trieste. The United States and the Co/d War.
1941-1954, (Durham, N.C. : Duke University Press, 1988), p. 29, 33.
(3) Harold Macmillan, War Diaries: The Mediterranean. 1943-1944, (London: Macmillan,
1984), p. 696, 699 (17 & 10 febbraio 1945).
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