Page 334 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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326 JOHN GOOCH
posizione. La determinazione del Dipartimento di Stato di mantenere il
principio fondamentale della decisione territoriale da parte di un proces-
so ordinato fu sopraffatta dagli eventi. Questo divenne chiaro il 9 maggio
con il rifiuto di Tito della proposta del generale Morgan.
La linea di condotta che il Dipartimento di Stato escogitò, e con la
quale il presidente Truman concordò, stabiliva come minima richiesta ac-
cettabile "il controllo completo ed esclusivo di Trieste e Pola, delle linee di comuni-
cazioni per Gorizia e Monfalcone, e di un'area sufficiente ad oriente della linea
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per permetterne il corretto controllo amministrativo".0 > Rovesciando la sua pre-
cedente idea, Truman era ora pronto, se necessario, ad impiegare la forza
per cacciare gli jugoslavi da questa posizione. Evidentemente in qualche
modo allarmato dalla rapidità di conversione di Truman, il Capo di Stato
Maggiore dell'Esercito, George C. Marshall, sollecitò che fosse fatto ogni
sforzo per evitare un confronto militare.
Il cambiamento di idee di Truman e la sua adozione di una posizio-
ne forte favorita dall'ambasciatore Kirk, era il risultato della reinterpreta-
zione della crisi da parte del Dipartimento di Stato. Sistemandola in un
contesto più ampio, il facente funzione di Segretario di Stato, Grew, mise
in guardia che se non si fosse fatta resistenza alle richieste di Tito egli avreb-
be spinto le sue richieste a parti dell'Austria meridionale, dell'Ungheria
e della Grecia. Oltre a ciò, il problema non era solo limitato a stare con
l'Italia o con la Jugoslavia ma "essenzialmente quello di decidere se noi vogliamo
permettere al Governo Sovietico ... di creare qualsiasi stato e quei confini che sembri-
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no i migliori per il futuro potere dell'U.R.S.S." .< >
Forti pressioni da parte di Bonomi e De Gasperi ad affrontare fer-
mamente il problema, e non velati ammonimenti delle conseguenze in-
terne per il governo italiano se essi non l'avessero fatto, fornirono giustifi-
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cazioni aggiuntive per la nuova linea di azione.< 0
Entusiasmato dalla conversione del Presidente Truman ad una posi-
zione molto più vicina alla propria, Churchill rapidamente richiese che
(18) Truman to Churchill, 11 maggio 1945. F.R.U.S., 1945, vol. 4, p. 1157.
(19) W .D. Leahy, l Was There (New York: Arno Press, 1979), p. 368. Vedi anche Mac-
millan, op. cit. , p. 755 (11 May 1945).
(20) Memorandum del facente funzioni di Segretario di Stato al presidente Truman, lO
maggio 1945. F.R.U.S., 1945, vol. 4, p. 1152-3.
(21) P.R.O. Sir Noel Charles al Foreign Office, 10 & 11 maggio 1945 . F.O. 3 71/48826;
L' ambasciatore in Italia (Kirk) al Segretario di Stato, 9 maggio 1945. F.R.U.S.,
1945, vol. 4, p. 1150-1.
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