Page 335 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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TRIESTE  NELLA  POLITICA  ANGLO-AMERICANA                         327

               il ritiro delle truppe americane dall'Europa fosse sospeso. Truman preferì
               aspettare  fino  alla  risposta  di  Belgrado  alla  démarche  occidentale,  prima
               di decidere di quali truppe autorizzare l'impiego nell'eventualità di un at-
               tacco  agli  jugoslavi.  Gli  ambasciatori britannico ed americano presenta-
               rono note congiunte a Belgrado il 14 maggio e Stalin fu informato, il giorno
               dopo, del loro contenuro.< 22 > In risposta Tito rimase fermo,  rifiutando di
               cedere il diritto all'occupazione della Venezia Giulia fino al fiume Isonzo,
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               inclusa Trieste.  <3>
                    Mentre il confronto diplomatico si sviluppava, gli jugoslavi cercava-
               no di stringere la loro presa sulla Venezia  Giulia. A Trieste,  il  comando
               jugoslavo della città pubblicò una serie di otto ordinanze che rafforzavano
               il controllo sugli abitanti e su tutti gli aspetti economici ed industriali nel-
               l' area. Il comandante del Corpo d'Armata britannico locale riferì di "una
               vittimazione  sistematica  e  non  dissimulata  delle  autorità  jugoslave  sulla
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               popolazione". < > Il  15  maggio, Alexander stimò che  34 000 uomini del-
               l'Esercito Regolare jugoslavo erano ammassati fra  Trieste e l'Isonzo,  con
               ulteriori  14 000  nell'area  Gemona-Udine.  Egli  riportò  che  era  stato  im-
               possibile regolare i movimenti delle truppe jugoslave e la loro dislocazio-
               ne  non gli  consentiva  di  assicurare  le  sue  linee  di  comunicazioni.< 25 >
                    Il  18 maggio Alexander pubblicò un rapporto a tutte le forze alleate
               descrivendo la  situazione generale.  Il giorno  dopo egli  emanò ordini se-
               greti alle  unità militari  britanniche per  arrestare tutti gli  jugoslavi  nelle
               loro aree alla ricezione della parola convenzionale "EVEREST" se le osti-
               lità  fossero  scoppiate.<26)
                    Sia  Churchill che Truman trovarono del tutto inaccettabile la  rispo-
               sta di Tito alle loro richieste. Il 21  maggio,  il Comitato dei Capi di Stato
               Maggiore ordinò ad Alexander di procedere con una dimostrazione di forza;
               e nello stesso giorno il Presidente americano inviò un telegramma a Stalin
               informandolo che gli Stati Uniti guarda vano alla questione della Venezia


               (22)  Churchill a Stalin,  15  maggio  1945. Corrispondenza di Stalin con Churchill, Ardee,
                   Roosevelt e Truman, 1941-1945. (London: Lawrence and Wishart, 1958), p. 353-6.
               (23)  L'ambasciatore in Jugoslavia  (Patterson)  al  Segretario  di  Stato,  18  maggio  1945.
                   F.R.U.S.,  1945, voL  4,  p.  1165-7.
               (24)  P.R.O .  Alexander  all'AGWAR,  20  maggio  1945 .  F.O.  371/48827.
               (25)  P.R.O. Alexander al Comitato Congiunto dei Capi di Stato Maggiore/Capi di Stato
                   Maggiore  Britannici,  15  maggio  1945.  W .O.  202/319;  "Influenza  della  ma/a-
                   amministrazione jugoslava  del  XIII corpo"  15  maggio  1945.  W.O.  204/44.
               (26)  P.R.O. Direttive dell'AFHQ al Distretto  l  RAAC 2° paragrafo,  19 maggio 1945. W.O.
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