Page 332 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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jugoslava ''la nostra autorità civili e militari avrebbe naturalmente continuato a
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funzionare".< l Nello stesso tempo il generale Pavle Jaksic, Capo di Stato
Maggiore della 4a armata jugoslava, promulgò una dichiarazione che chie-
deva agli alleati di ritirarsi da levante dell'lsonzo, mettendoli in guardia
che se si fossero immischiati negli affari della zona jugoslava non si assu-
meva alcuna responsabilità per qualsiasi cosa che sarebbe potuta ac-
cadere.00l
Alexander espresse una meravigliata sorpresa a Tito per il suo com-
portamento e ricevette una egualmente meravigliata risposta, nella quale
Tito chiarì la dimensione politica del caso: "La jugoslavia è molto interessata
a questo territorio non solo in quanto vincitrice dalla parte degli Alleati nella guer-
ra contro l'Italia, ma anche perché questi territori furono ingiustamente annessi al-
l'Italia quale risultato di un precedente trattato di pace". 00 Tito era solo pronto
a consentire ad Alexander "diritti di uso" per Trieste. Personalmente Ale-
xander era d'accordo nell'accettare questa soluzione, suggerendo che Tito
sarebbe rimasto fedele agli accordi operanti se gli fosse stato consentito
di incorporare Trieste nella sua nuova Jugoslavia quando non fosse stata
più necessaria per il rifornimento delle truppe Alleate in Austria. Chur-
chill rifiutò di accettare ognuna di tali azioni: "Non vi è alcuna necessità che
voi accettiate alcun accordo con lui circa l'annessione dell'Istria, o alcuna parte del-
l'Italia pre-bellica nella "sua nuova jugoslavia". Il destino di questa parte del mondo
sarà deciso al tavolo della pace, e voi certamente lo informerete di ciò". 0 2 )
A Churchill, Tito espresse la sua preparazione ad attenuare "le in-
comprensioni" sorte dopo che Trieste era stata liberata da truppe ju-
goslave.03)
Alle prese con una situazione sul terreno estremamente delicata e man-
cando di ogni chiara e concordata linea d'azione fra Londra e Washing-
ton, Alexander cercò di trovare una soluzione al dilemma che fosse operante.
L'accordo "puramente militare" che il suo Capo di Stato Maggiore,
generale Morgan, presentò a Tito il 9 maggio, richiedeva che il porto di
Trieste e le strade e le ferrovie dalla città a Villach e Gorizia fossero poste
(9) P.R.O. Tito ad Alexander, 1° maggio 1945. W .O. 202/319.
(10) P.R.O. Rear Macmis to Macmis, 4 maggio 1945. W .O. 202/319.
(11) P.R.O. Tito ad Alexander, 5 maggio 1945. W .O. 202/319.
(12) P.R.O. Alexander a Churchill, 5 maggio 1945; Churchill ad Alexander, 6 maggio
1945. W.O. 106/4059.
(13) P.R.O. Tito a Churchill, 7 maggio 1945. F.O. 371148827.
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