Page 344 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               e ad uso degli osservatori - sia nazionali che internazionali fa  imboccare
               ai  suoi  araldi  le  trombe  dell'annessionismo  -.
                    Nel novembre 1944, per esempio, una delegazione Valdostana rice-
               vuta a Parigi. Nel maggio  1945, Maurice Schumann, incontrando il gene-
               rale  De Gaulle,  afferma,  ad Annecy,  la  volontà  francese  di  non  opporsi
               ad  un'unione della  Val  d'Aosta  alla  Francia.
                    In Francia, di fronte al comportamento adottato dal capo del gover-
               no, i sentimenti sono divisi.  Fra il personale politico francese degli uomi-
               ni come René Cassio d'Astier de la Vigerie o Vincent Auriol sono partigiani
               di  una certa moderazione  nei  confronti dell'Italia.  Sono  vicini  alla  linea
               di  George Bidault e del Quai d'Orsay, favorevole  a delle decisioni.  I più
               decisi a punire l'Italia si trovano fra coloro che sono sul terreno: i governi
               militari, messi in piedi dai comitati di liberazione della Savoia e delle Alpi
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               Marittime.  < >
                    Sottolineamo che questi preparativi hanno luogo nel momento in cui
               si svolge la conferenza di Yalta, dalla quale la Francia è stata tenuta lonta-
               na.  Corrispondono pure al momento nel quale il G.P.R.F.  mette fine allo
               stato  privilegiato  degli  italiani  in  Tunisia.

               I  combattenti  della  primavera  1945:  l'aspetto  militare  (10  aprile-3  maggio)
                    È nel mese di aprile che la  Francia passa all'azione. Il  10 aprile,  nel
               settore sud, iniziarono i combattimenti per la conquista del massiccio del-
               l' Authion,  nel quale si  erano rintanate le  unità tedesche. È il  primo atto
               di una serie di combattimenti che dovevano, all'inizio di una catena, assi-
               curare la legittimità dell'occupazione di parti di territorio italiano da par-
               te della Francia. Oltre all'aspetto militare, la riconquista di questo massiccio
               è d'una importanza estrema dal punto di vista politico. Alla fine,  essa de-
               ve  permettere alle  truppe francesi  di  passare la  frontiera  del  1939 e  di
               venire - al termine di combattimenti sanguinosi ma vittoriosi - ad instal-
               larsi  su territori che  saranno rivendicati  più tardi  dal governo  francese,
               tra i quali i comuni di Tenda e di Briga. Saranno questi due comuni che
               saranno nel cuore delle rivendicazioni francesi al momento della firma dei
               trattati. Il fatto  che il generale De Gaulle abbia giudicato importante far
               pervenire al generale Doyen delle istruzioni riguardanti questi due comu-
               ni,  nel momento stesso in cui la  27a  divisione alpina stava per penetrare



               (20)  Pierre Gerbet,  Le  refevement, op. cit.








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