Page 408 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
P. 408
400 RODOLFO PROSJO
giurisdizione di guerra. In definitiva queste sentenze non differivano dalle
analoghe decisioni dei Tribunali militari presso i Cogu della repubblica
fascista. Né poteva trarsi altra conseguenza di diritto dal fatto storico-
giuridico che il Corpo volontari della libertà era stato riconosciuto come
forza combattente del legittimo Stato italiano e inserito in alcune zone del-
la Valle Padana fra i reparti dell'esercito.
E sui tavoli degli uffici delle procure del Regno si affastellarono i de-
creti di archiviazioni e i fascicoli dei procedimenti contro ignoti.
Ma quando la ritorsione degli ex partigiani e degli improvvisati ven-
dicatori si trasformò in odio fazioso ed assunse il contenuto e gli aspetti
del sadismo energica fu la reazione dell'Autorità giudiziaria. Vennero cat-
turati per ordine della Procura di Vicenza e processati dalla Corte di Assi-
se di Milano, a cui la causa era stata rimessa per motivi di ordine pubblico,
gli autori della strage dei detenuti politici nelle carceri mandamentali di
Schio. Essi furono condannati a pene severe.
Del pari, prima dalla Procura militare e poi dalla magistratura ordi-
naria fu svolta l'istruttoria concernente il furto del così detto tesoro di Dongo
e i reati connessi. Gli imputati, sempre per le consuete ragioni di ordine
pubblico, vennero inviati al giudizio della Corte di Assise di Padova. Do-
po alcune udienze il processo fu sospeso e poi si arenò. Sopravvennero,
infine, le consuete cause di estinzione dei reati.
Anche nel campo dei reati attribuiti ai partigiani operarono le amni-
stie, gli indulti e le prescrizioni. E dopo oltre un decennio venne posta
anche nell'ambito della giustizia penale la parola fine al più tragico e de-
solante periodo della moderna storia d'Italia.
5. I processi per collaborazionismo
Facendo un passo indietro nella nostra esposizione torniamo alle Corti
d'Assise straordinarie. Abbiamo trattato della organizzazione, ma non del
lavoro di esse. E questo fu intenso. Talora le udienze vennero turbate da
invettive agli imputati e da qualche tumulto. Ma nella stragrande maggio-
ranza i dibattimenti furono sereni, ed equilibrati i giudizi. La difesa ebbe
sempre largo spazio.
Pochi furono i processi a carico dei maggiori responsabili dei delitti
di collaborazionismo. Quelli che erano sfuggiti alle esecuzioni sommarie
avevano trovato sicuri e inaccessibili rifugi, in attesa di tempi più clementi.
III-VOLUME-SESTO-anno.indd 400 22/03/16 09:51