Page 414 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                   Ma nei mesi successivi il Quartier generale britannico aveva riaperto
               il  caso Payne e Cooke.  E il generale Bellomo venne arrestato come crimi-
               nale di guerra, il28 gennaio 1944, dalla polizia militare britannica. Seguì
               una lunga istruttoria e solo  il  23  luglio  1945  s'iniziò il giudizio  dava11ti
               la Corte militare britannica di Bari presieduta dal maggior generale Cloves.
                   Il geo. Bellomo si affidò alla difesa d'ufficio, composta dal maggiore
               Hodding e dal capitano Carmichael, assegnatagli dalla Corte, e non volle
               difensori  di  fiducia.
                   A suo carico fu  la  deposizione del capitano Cooke,  il prigioniero di
               guerra ferito nella sparatoria del 30 novembre 1941. Curato in un nostro
               ospedale militare, liberato dai suoi connazionali, dopo l'occupazione del-
               l'Italia meridionale era ritornato alle linee di combattimento, conseguen-
               do  la  promozione  di  grado.  Ma  anche  alcuni  testimoni  italiani  resero
               deposizioni sfavorevoli  all'imputato.  Questi  durante la  lunga  e  dura de-
               tenzione  preventiva  con  veemenza  aveva  respinto  l'accusa  e proclamato
               la  propria  innocenza.

                   Taluni suoi atteggiamenti urtarono la flemma britannica dei giudici.
               Il processo si concluse il25 luglio e, dopo dieci minuti di camera di consi-
               glio,  la  Corte pronunciò la  sentenza di condanna a morte mediante fuci-
               lazione.
                   Il generale Bellomo con orgogliosa fierezza si rifiutò di presentare do-
               manda  di  grazia.  L'Alto  Comando  britannico  non  ritenne  di  compiere
               quell'atto di spontanea clemenza che invece concesse due anni dopo al ma-
               resciallo tedesco Kesselring condannato a morte per crimini di guerra com-
               messi  in  territorio  italiano.
                    Per l'Italia sconfitta non valsero i criteri fissati dalla Corte di Norim-
               berga  nei  giudizi  a  carico  dei  comandanti  militari  germanici.
                    Il geo. Bellomo venne trasferito nell'isola di Nisida per la fucilazione
               che avvenne l' 11  settembre 1945. Affrontò fieramente il plotone di esecu-
               zione,  portando  sul  petto la  medaglia  d'argento  al  valore  militare.
                   La  fucilazione  suscitò  la  concorde  protesta  della  stampa  italiana  e
               un'ampia  pubblicistica biasimò severamente le  modalità di  svolgimento
               del processo e la decisione dei giudici. Si  affermò che la Corte volle puni-
               re, più che un colpevole raggiunto da prova sicura il generale dell'esercito
               italiano  ex  nemico.
                    Da notare tuttavia che nel successivo processo a Lerico del capitano
               Sommavilla, comandante del campo di Ponte Tresca, celebrato per le stesse








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