Page 127 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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La resistenza                              125

                      Le loro sofferenze, di già gravi a cagio-
                    ne dell’altitudine e della stagione avanzata
                    e rigida, furono così grandemente inasprite.
                       Per la mancanza di apparecchio difen-
                    sivo  le  truppe  dovettero  provvedere  esse
                    medesime alla sistemazione delle posizioni
                    sulle quali si svolsero i combattimenti.
                      Ma, per la natura rocciosa del terreno,
                    per la quasi assoluta mancanza di strumenti
                    pesanti e, più ancora, per il ritmo furioso e
                    mutevole dei combattimenti e il tormento
                    incessante del nemico, ne risultarono linee
                    difensive del tipo carsico di primo assesta-
                    mento sulle posizioni (buche, fossette, mu-
                    retti, mucchi di sassi, ecc.) prive di retico-
                    lati.
                      Il filo di ferro per reticolati cominciò ad
                    affluire solo alcuni giorni dopo l’inizio della difesa e in quantità minima.
                      Al termine della prima difesa, la fronte degli ultimi combattimenti era an-
                    cora scoperta quasi completamente, meno in alcuni tratti nei quali era stato
                    teso qualche filo o gettato qualche improvvisato inciampo.
                      Paletti non se ne ebbero mai.
                      Si utilizzarono i pali delle palizzate delle poche «casere» più prossime alla
                    linea di combattimento utilizzandoli là ove il terreno consentiva di piantarli
                    ma, in genere, il filo di ferro fu legato agli alberi, agli sterpi e perfino ai sassi.
                      Le fanterie affrontarono i primi combattimenti con le sole munizioni di do-
                    tazione (quelle che avevano combattuto in retroguardia non le avevano com-
                    plete).
                      I rifornimenti furono scarsi nei primi giorni.
                      In seguito le munizioni giunsero in quantità sufficiente, ma vi furono pe-
                    riodi di crisi nei quali, per il rapido succedersi degli scontri e per le difficoltà
                    dei trasporti, le munizioni non poterono arrivare alle truppe nel tempo giusto
                    e nella quantità adeguata al bisogno.
                      Bombe a mano: nessuna nei primi giorni. Vennero in seguito e furono, si
                    può dire, l’arma principale.
                      Dopo i primi combattimenti, molti fucili non funzionarono più; si adopera-
                    rono perciò quelli dei caduti.
                      Le mitragliatrici non diedero il voluto rendimento a cagione del gelo. Di
                    quelle perdute o guastate in combattimento non si poté avere sostituzione.
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