Page 18 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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16 Dalla Battaglia D’arresto alla Vittoria
va così affermare: «A nord la linea si appoggia al Grappa, un monte modesto,
in confronto con le alte cime alpine e con le pittoresche vette dolomitiche. È
assai modestamente afforzato, ma non importa. I nostri soldati costituiscono
lassù una fortificazione vivente, palpitante di amor di patria e di odio per il
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nemico invasore. E lo ricacciano più volte». E contro questo baluardo pal-
pitante di amor di patria si scontrarono fino alla fine del dicembre 1917 le
truppe austro - ungariche e tedesche, ma il massiccio rimase una fortezza ine-
spugnabile, difeso dai veterani di tre anni di battaglie e dalle giovanissime re-
clute della classe ‘99, tutti fermamente decisi a non richiamare in vita l’incu-
bo di Caporetto. «Così si arrestò – ricordava Von Dellmensingen comandante
dell’Alpenkorps nelle sue memorie - a poca distanza ancora dal suo obiettivo,
l’offensiva ricca di speranze, e il Grappa diventò il Monte Sacro degl’Italiani.
D’averlo conservato contro gli eroici sforzi delle migliori truppe dell’esercito
austro – ungarico e dei loro camerati tedeschi, essi, con ragione, possono an-
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dare superbi».
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Obiettivo della presente antologia è allora documentare, attraverso le testi-
monianze dei militari, il nascere di un sentimento diverso, di una reazione mo-
rale che consentirono all’esercito italiano, nella fase più critica del conflitto,
di resistere e di preservare con coraggio, sacrificando spesso interi contingenti
all’annientamento o alla prigionia, la nuova linea di difesa su una fronte con-
tinua dagli Altipiani, al Grappa, al Montello, al Piave, al Mar Adriatico, l’ulti-
mo baluardo contro il nemico.
Fu questo un momento drammatico vissuto, come si è detto, in condizioni
organizzative e ambientali estreme, da reparti stanchi, incompleti, moralmen-
te scoraggiati, ma capaci di scrivere una pagina straordinaria della storia della
guerra e costituire un punto di riferimento per l’intero Paese.
Proprio nelle ore e nei giorni immediatamente seguenti la convulsa ritirata
di decine di migliaia di combattenti fuggiaschi dalla prima linea, cui si erano
uniti anche uomini addetti ai servizi - telefonisti, conducenti, reparti munizio-
ni, addetti al rancio e ai carreggi, compagnie lavoratori, e così via – si profilò
la reazione insperata, sorprendente, all’inizio di poche unità, poi sempre più
generalizzata delle truppe impegnate sulla linea del fuoco che diede il via a
quei epici sessanta giorni: dal 27 ottobre quando fu ordinato il temporaneo ri-
24 Camera dei Deputati, Segretariato Generale Comitati segreti sulla condotta della guerra
(giugno – dicembre 1917). [Roma], Archivio storico, 1967, p. 117.
25 Krafft Von Dellmensingen, 1917, lo sfondamento dell’Isonzo, Milano, Arcana, 1981, p. 356.