Page 44 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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42 Dalla Battaglia D’arresto alla Vittoria
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attendente.
È finita, finita. Il nemico ci ha sorpresi, aggirati, catturati; e sorprenderà,
aggirerà, catturerà le altre truppe, dietro a noi. Noi non siamo stati avvertiti e
non abbiamo potuto avvertire gli altri.
Il nemico dilaga. Impossibile arrestarlo. Non vi è più un esercito, perché
i capi non funzionano più, perché non vi è più un uomo che abbia la testa a
posto, che possa vedere, prevedere, provvedere.
È la fine, la fine! Stasera essi saranno a Cividale. Chi li fermerà più?
Travolgono le Brigate, che accorrono in fretta e alla rinfusa, demoralizzate,
impreparate alla manovra, male armate.
Essi arrivano a Udine, a Treviso, a Venezia, a Milano...
Oh! la disperazione. Vedo in un attimo la rovina della mia casa, della mia
patria, gli Unni nelle nostre case, contro le nostre donne, contro i nostri figli.
È finita, è finita... E non mi sento il coraggio di ammazzarmi.
Guido Sironi, I vinti di Caporetto: ricordi di prigionia, Gallarate,
Tipografia moderna, 1922, pp. 25 -35.
4 Così fu infranta l’ultima resistenza a Passo Zagradan. A ricordo del dovere compiuto nella
tristissima occasione, lo scrivente fu proposto per una medaglia d’argento con la seguente
motivazione:
«Esponendo prima in ardite ricognizioni la vita, conscio dell’alto suo dovere nell’ora tragica,
valoroso temerario nel combattimento, seppe con l’esempio dare nerbo alla disperata dife-
sa che precluse all’invasore il passaggio di M. Piatto per interi due e omasi giorni (M. Piat-
to Passo Zagradan, 24, 25 Ottobre 1917)». Manco a dirlo, di questa proposta, da due anni
avanzata, non ho saputo più nulla.